“Abbiamo
fatto di voi popoli e tribù affinché vi conosceste a
vicenda”.
Questo
versetto, tratto dal Sacro Corano, rappresenta uno dei principi
fondamentali della religione Islamica: abbattere le differenze e le
discriminazioni razziali.
Siamo
un gruppo di studenti che provengono da varie culture, alcuni di noi
pregano Allah, altri pregano Dio, altri non pregano. Vogliamo
esprimere la nostra opinione in merito agli ultimi fatti che stanno
interessando tutto il mondo, con varie ripercussioni anche nel nostro
territorio.
Tutto
il mondo è rimasto colpito dai recenti fatti avvenuti a Parigi.
Ovviamente condanniamo l'atto terroristico, perché rappresenta un
attacco a tutta l'umanità. Si tratta di un atto fascista, che
non ha niente a che fare con l'idea di religione.
Le recenti
manifestazioni islamofobe in Germania, le dichiarazioni dei leader
europei delle forze politiche di estrema destra strumentalizzano i
tragici fatti di Parigi per portare avanti campagne d'odio verso il
diverso, creando falsi stereotipi e ottuse generalizzazioni.
Ad
alimentare questo clima d'intolleranza, nelle scuole della nostra
regione è stata divulgata una circolare firmata da Elena Donazzan,
assessore regionale alle politiche dell'istruzione, che mirava a
seminare paura e diffidenza verso l'intera comunità Islamica. La
consideriamo un insulto, non solo alla comunità e agli studenti
musulmani, ma anche all'intelligenza di tutti gli studenti del
Veneto.
Con profonda amarezza abbiamo visto grandi leader europei
(e non) sfilare fieri e ipocriti alla marcia di Parigi, gli stessi
che con diktat e politiche di austerity hanno prodotto distruzione di
welfare e abbassato la qualità della vita, specialmente nelle zone
più povere.
Crediamo che l'odio si combatta tramite
l'acquisizione di nuovi diritti sociali, antidoto a tutti i
fondamentalismi, che trovano terreno fertile tra condizioni di vita
disumane e tra la rabbia per le situazioni di povertà, in cui si è
costretti a vivere.
Non saremo Charlie, né saremo Ahmed, il
poliziotto musulmano ucciso dai terroristi, né saremo Lassana, il
giovane musulmano, che ha salvato più di una decina di persone nel
supermarket dal terrorista Coulibaly, noi saremo tutte le vittime del
mondo, qualsiasi sia il colore della loro pelle, e qualsiasi lingua
parlino. Noi siamo qua perché la vita è sacra, e in quanto tale
condanniamo tutte le guerre del mondo.
Ci troveremo
tutti assieme SABATO 7 FEBBRAIO, in piazza, per dire come secondo noi
si combatte il terrorismo, con il dialogo (anche nelle
contraddizioni) e con il rispetto delle culture, abbattendo i muri
dell'ignoranza e sostituendoli in scambio di opinioni e
conoscenze.
Vogliamo parlare di Medio-Oriente della Siria e delle
persone costrette a fuggire dal loro paese per la guerra, di Rojava e
dell'innovativo modello di autogoverno kurdo basato sulla
partecipazione e su una reale democrazia, di lotta al terrorismo, del
vero Islam e della questione palestinese.
Siamo pronti a
scommettere che dal vero mescolarsi delle culture possa nascere solo
ricchezza. Voi?
Vi aspettiamo per scoprirlo.
Studenti contro il razzismo