Per un futuro di diritti, lavoro e democrazia

Vicenza- Assemblea provinciale contro la precarietà e per la difesa dell'articolo 18

Sabato 19 maggio, ore 16.30 presso il Bocciodromo, Vicenza

15 / 5 / 2012

ASSEMBLEA DI DELEGATI SINDACALI, STUDENTI, PRECARI, MOVIMENTI, COMITATI, ASSOCIAZIONI, RETI E SINGOLI CHE NON HANNO CREDUTO ALLE POLITICHE DI AUSTERITY E NON CREDONO ALLA CONTRAPPOSIZIONE TRA GIOVANI E ANZIANI, TRA GARANTITI E PRECARI, TRA LAVORO E DIFESA DELL'AMBIENTE.

In nome delle politiche di austerity in tutta Europa si sta procedendo con la destrutturazione dei diritti, dei salari e del welfare, offrendo al mercato la possibilità di fare profitto su tutto, dal lavoro all’istruzione, dalla sanità ai beni comuni.

Mentre la speculazione finanziaria sembra non avere limiti e regole, nelle costituzioni europee viene introdotto l'obbligo della parità di bilancio e viene adottato il fiscal compact che impone la riduzione del debito. Una politica economica miope e iniqua che ha già dimostrato tutto il suo fallimento e contro la quale ormai cresce un rifiuto ed un dissenso diffuso, come anche l'esito delle varie elezioni in Europa sta dimostrando.

Anche nel nostro territorio si fanno sentire pesantemente gli effetti della crisi economica e produttiva che dura ormai da 4 anni i cui dati dimostrano che i costi sono scaricati proprio sulle famiglie di lavoratori dipendenti e pensionati ed in particolare sui giovani.

Dati che vedono ad esempio oltre 6.500 licenziamenti ogni anno di lavoratori con contratti stabili, oltre allargamento della precarietà e migliaia di lavoratrici e lavoratori coinvolti nelle crisi aziendali e nelle casse integrazioni.

Mentre crescono disoccupazione e inoccupazione, si moltiplicano i licenziamenti, i salari continuano una discesa verso il basso e la ricchezza si polarizza sempre più nelle mani di pochi è sempre più evidente come si stia utilizzando la crisi per portare a compimento un doppio attacco, contro il lavoro e contro la democrazia.

Un attacco che è stato sostenuto anche da una campagna di divisione e contrapposizione tra giovani e anziani, tra precari e 'pseudo' garantiti, tra donne e uomini, tra italiani e migranti ecc., promossa dagli ultimi due Governi, anche per giustificare la dura e acritica applicazione della lettera della Banca centrale europea e delle politiche neo liberiste.

C'è un'offensiva contro il lavoro e i diritti.

  • Contro il Contratto Nazionale ed il suo ruolo di tutela, di solidarietà e di unificazione delle regole e dei diritti.

  • Con una “riforma” del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali che rende ancora più precario il lavoro e le sue condizioni, non riducendo la precarietà, accorciando di fatto gli ammortizzatori sociali ed in particolare con lo smantellamento dell’articolo 18 dello Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori, trasformando il reintegro, in caso di licenziamento illegittimo, in un miraggio. Così la precarietà, e quindi il ricatto e la concorrenza al ribasso tra lavoratrici e lavoratori, vengono estesi a tutto il lavoro dipendente affermando il pieno comando dell’impresa e rendendo l’incertezza la condizione permanente delle persone.

  • A questo si aggiungono l'inaccettabile intervento sulle pensioni da cui è scaturita la peggior “riforma” nella comunità europea, e gli interventi sulla fiscalità. Interventi che hanno già peggiorato pesantemente le condizioni di vita e di reddito per oggi e per il futuro.

C'è un'offensiva contro la democrazia.

  • Dentro ai luoghi di lavoro: rendendo le persone più ricattabili (attraverso la precarietà, la manomissione dell'art 18 ecc.).

Mettendo in discussione le libertà sindacali e gli spazi democratici previsti dalla Costituzione (il caso FIAT diventa il caso di riferimento e la prima applicazione pratica di questa volontà) negando la possibilità per le lavoratrici e lavoratori di eleggere i propri rappresentanti sindacali e di votare liberamente i contratti che li riguardano. Addirittura negando ai sindacati che non si adeguano (la Fiom) alcune agibilità sindacali fino all'impossibilità di rappresentare i lavoratori dentro gli stabilimenti.

  • Ma l'attacco alla democrazia avviene anche sul terreno sociale trasformando parti sempre più ampia di welfare (diritto alla salute, diritto all'istruzione e alla formazione, diritto all'assistenza ecc.) da diritti universali di cittadinanza a servizi offerti dal mercato in base al reddito.

  • Infine l'attacco alla democrazia avviene anche sul diritto dei cittadini di poter decidere rispetto alle scelte che riguardano il territorio e la gestione dei beni comuni. Basta per esempio ricordare per la nostra provincia la questione della nuova base militare Dal Molin o la costruzione della superstrada Pedemontana a pagamento ecc. O più in generale il tentativo di stravolgere e non rispettare l'esito del referendum sull'acqua 'bene comune'.

Invece i diritti o ci sono per tutti o non esistono; per questo c’è bisogno invece di riunificare ed estendere i diritti anche a partire dalla differenza di rapporti di lavoro per opporsi a un progetto che lascia tutti più soli.

Questo è anche il significato della difesa del Contratto nazionale, che va riconquistato e reso più inclusivo, combattendone lo smantellamento in corso anche per via legislativa attraverso l’articolo 8, voluto da Sacconi e inserito nella manovra di agosto 2011 del Governo Berlusconi.

Noi siamo per il cambiamento perché non si possono conservare condizioni inaccettabili di vita e di lavoro e non si può assistere come se nulla fosse alla crescita della povertà, all’imbarbarimento della società fino al moltiplicarsi dei suicidi per la disperazione.

Anche a Vicenza, così come in tutta Italia, da fine marzo si sono succeduti ogni settimana scioperi presidi e volantinaggi nelle zone industriali e nei vari centri della Provincia.

Iniziative che hanno dato visibilità ad un disagio profondo ed un dissenso diffuso delle lavoratrice e lavoratori, di precari e studenti contro queste politiche ed in particolare la manomissione all'art 18 e la Riforma del mercato del lavoro.

Le iniziative di lotta, così come le occasioni di discussione e confronto, devono essere un’occasione di costruire un diverso modo di attraversare la crisi partendo dall’estensione dei diritti e dell'art. 18 anche, l’introduzione di un reddito minimo di cittadinanza che impedisca il ricatto del lavoro legale e illegale e che garantisca il diritto alla formazione, per promuovere solidarietà tra le persone, per ricercare un modo di produzione che parta dalla valorizzazione del lavoro e dei beni comuni.

Sottoscritto da:

FIOM CGIL Vicenza, Bocciodromo Vicenza, C.S.A. Arcadia, Montecchio Slegata, Coordinamento Studentesco Vicenza Adl-Cobas Vicenza

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