Vicenza- "Diaz", un film che racconta la verità

Dopo la visione collettiva del film, abbiamo dato voce, in un'assemblea pubblica, a chi a Genova ci è stato

16 / 4 / 2012

Abbiamo scelto, come centro sociale Bocciodromo, di andare a vedere tutti insieme il film “Diaz”, al cinema Odeon di Vicenza. Dopo il film, abbiamo dato vita a un'assemblea pubblica per dar voce a chi, come Arnaldo, a Genova ci è stato e ha vissuto l'inferno della Diaz. E' difficile riuscire a trasformare in parole quello che abbiamo provato all'uscita dalla sala. Siamo rimasti tutti con un groppo al cuore e ci è voluto del tempo prima di riuscire a riprendersi dopo le immagini che abbiamo visto in quelle due ore di proiezione. Sentire il rumore sordo dei manganelli e quello secco delle ossa che si spezzano, vedere il sangue sui pavimenti e sulle pareti, i corpi semimorti accatastati nei corridoi della Diaz, ci ha fatto provare tanta rabbia, ancora più perché consapevoli del fatto che tutti i responsabili di quel massacro non solo non sono stati condannati ma sono tuttora in servizio o sono stati addirittura promossi. Ragazzi e ragazze, giornalisti, anziani, come Arnaldo, picchiati indistintamente, dieci, venti, trenta volte da bestie in divisa, che non si fermano finché il comandante non lo ordina. Corpi dilaniati e ricoperti di sangue da chi parla solo il linguaggio della violenza bruta e cieca, da chi non sa cosa sono i sentimenti, le emozioni, gli ideali.

Un film pesante e difficile da vedere, senza dubbio, che però ci racconta la verità, descrive senza censure quello che veramente è accaduto dentro l'inferno della Diaz e di Bolzanetto. Abbiamo, in questi anni, visto tanti documentari e tante immagini sulle giornate di Genova, sulle cariche e pestaggi della polizia nelle strade, ma questa è la prima volta che vediamo quello che è veramente accaduto dentro quella scuola. E', chiaramente una ricostruzione cinematografica con i suoi limiti, però ci racconta la verità dura e cruda, meglio di tanti documentari che sono girati nelle Tv e in rete.

La maggior parte di noi non c'erano a Genova perché erano troppo giovani ma, crediamo che la storia di Genova rappresenti la storia di tutti noi. La brutalità di quei giorni serviva per mettere a tacere ogni voce di dissenso in questo paese, far capire a chiunque voleva provare a fare qualcosa per costruire un mondo migliore doveva desistere dal farlo. Noi però non ci siamo fermati e la migliore risposta che possiamo dare ai questi signori è continuare a portare avanti le nostre battaglie per costruire una società migliore di quella che loro difendono.

Centro Sociale Bocciodromo - Vicenza

"Diaz" e assemblea pubblica