Vicenza- Nell'ultimo fine settimana di Festival, con la mobilitazione nel nostro domani

Giovedì 13.09, ore 20.30, fiaccolata contro le servitù militari

7 / 9 / 2012

E così, l'ultimo fine settimana del festival è arrivato. I giorni sono passati in fretta, la pioggia ha bagnato alcune serate, senza però impedire a migliaia di donne e di uomini di incontrarsi, seguire gli spettacoli e partecipare a dibattiti, confrontarsi, discutere, approfondire.

Un Festival che ha visto la questione di Site Pluto entrare con dirompenza nella discussione quotidiana, scatenando nuova indignazione e rabbia per l’ennesima imposizione. Un progetto, quello statuntense, che devasta i colli berici per permettere ai soldati nordamericani di prepararsi alla guerra. Ovvero di imparare a uccidere e distruggere.

Ma lo spazio del Festival è anche quello della mobilitazione. Ed è nella sua piazza che è nata la prima risposta dei cittadini, con l’iniziativa a sorpresa che, domenica scorsa, ha squarciato il velo di ipocrisia che aveva coperto, nei giorni precedenti, il dibattito pubblico su questa vicenda. C’è chi non ha esitato a definire quella manifestazione di indignazione e determinazione violenta, dimenticandosi che ciascuna azione deve essere pesata col bilancino del suo valore simbolico: tagliare le reti di Site Pluto o del Dal Molin signica esprimere il bisogno di liberare i territori vicentini dalle servitù militari, impedendo a chi porta nel mondo guerra e distruzione di fare della città berica e dei suoi sobborghi la propria retrovia. E i vicentini, a migliaia, lo hanno capito, applaudendone il racconto sul palcoscenico del Festival NoDalMolin e condividendone online i video e le foto.

E, sempre nello spazio comune del Festival, è nato il bisogno collettivo di tornare in piazza. Lo faremo giovedì 13 settembre, trovandoci alle 20.30 a Piazza Castello. Nel frattempo, abbiamo un altro fine settimana da passare insieme a Park Farini, per condividere e costruire: perché anche la mobilitazione contro le servitù militari è un bene comune.