Questa mattina è stata resa publica la decisione degli occupanti di mantenere la presenza al parco e non accettare il referendum in cambio dell'abbandono del parco, nonostante le minacce di Erdogan.
Nel corso della giornata i manifestanti sono arrivati a migliaia e si sono ripresi Piazza Taksim. Alle 19.00 la polizia ha iniziato a caricare violentemente con idranti, gas urticanti, entrando dentro Gezi Park. I manifestanti resistono sotto una pioggia di lacrimogeni mentre le ruspe protette dai poliziotti distruggono il campeggio e i reparti dei cercano di impedire alla gente di entrare in piazza.
Iniziano le cariche in tutta la zona del centro, i manifestanti resistono facendo barricate. L'aria diventa irrespirabile ma i manifestanti continuano con slogans e canti. Da varie zone della città gruppi di persone cercando di avvicinarsi al centro. Ad Osam Bay migliaia di persone occupano le strade e resistono dietro le baricate alle cariche della polizia.
La resistenza è continuata per tutta la notte.
Anche ad Ankara, dove oggi si è svolto il comizio di Erdogan, i manifestanti scendono in piazza così come in molti altri centri del paese.
Per domani viene lanciata la proposta di una nuova manifestazione in Piazza Taksim, proprio in contemporanea con il comizio che Erdogan vuole provocatoriamente svolgere a Istanbul.
CRONACA IN DIRETTA
LA POLIZIA NON SFONDA ED AUMENTA I LACRIMOGENI. ANCORA SULLA BARRICATA AD OSMAN BAY
23:5223:43
CARICA DELLA POLIZIA A OSAM BAY. I COMPAGNI DALLA BARRICATA
INTERVISTE E DIRETTA DA GEZY PARK
LA POLIZIA, DOPO AVER SGOMBERATO GEZY PARK E PIAZZA TAKSIM, CONTINUA A CARICARE NELLE VIE LATERALI
LA POLIZIA CARICA MA LA GENTE RESISTE. In diretta con lo Sherwood Festival
L'INIZIO DELLE CARICHE
* Le mamme arrivano per portare la loro solidarietà a chi ha deciso di restare a Gezi Park
In centinaia sono arrivate per abbracciare tutt@ quelli che hanno deciso di restare non accettando la proposta di Erdogan di referendum. In gioco c'è molto di più.
* Intervista sulla risposta ad Erdogan
GMDP: oggi è una giornata importante, si riunisce l’assemblea di Gezi Park e deve assumere una decisione importante: qual è la posizione del campeggio su come continuare la lotta, dopo la provocazione di Erdogan sul referendum rispetto al futuro di piazza Taksim?
OG: come sapete, c’è stato un incontro tra la commissione della piattaforma per Gezi Park e il primo ministro Erdogan e, alla fine dell’incontro, è stato detto che il progetto di distruggere il nostro parco sarebbe stato sospeso. Ma per noi questo non è ancora abbastanza. E se il quesito del referendum sarà “volete che Gezi Park sia distrutto e costruito un centro commerciale?”, noi saremo contrari al referendum stesso. Vi do un esempio: è come se stessimo discutendo di un albero di mele e qualcuno ti chiedesse “vuoi una mela verde o una mela rossa”, beh noi non vogliamo proprio nessuna mela! La gente di Gezi vuole restare qui e mantenere in piedi questo movimento. Erdogan fa continue provocazioni attraverso la stampa. La sua ultima dichiarazione ai media è stata “arriverò domenica a Istanbul e voglio che Gezi Park sia libero, che non ci sia proprio nessuno.” Potrebbero attaccare già oggi, ma noi siamo pronti. Non c’è problema, siamo pronti perché siamo dalla parte giusta. E la gente crede in noi. Due giorni fa il primo ministro si è rivolto alle madri e ha detto: “per favore, andate a prendere i vostri ragazzi a Gezi Park e riportateli a casa”. Mille madri sono venute qui è hanno detto “non toccate i nostri ragazzi, devono restare qui”. Noi siamo dalla parte giusta, la gente crede in noi, tutto il mondo è dalla nostra parte. Guardate i media internazionali, sono qui come voi. Erdogan ci chiama “terroristi, provocatori, piccoli gruppi marginali”, ma non importa: noi siamo il popolo, noi siamo il pubblico.
GMDP: grazie, noi apprezziamo la vostra posizione e sosteniamo la vostra decisione di mantenere l’accampamento e di continuare con la lotta. Seconda e ultima domanda: guardando alla vostra esperienza dall’Itali e dal Sud Europa, sembra che una nuova fase per i movimenti dal basso si sia aperta a partire dall’occupazione di piazza Taksim. Pensi sia possibile affermare che Gezi Park sia un nuovo punto di partenza per il popolo turco e per i movimenti in Turchia? Come pensi che possa continuare questa lotta?
OG: è il primo grande movimento dopo il golpe militare degli anni Ottanta. Il regime militare ha determinato per anni una passivizzazione del popolo turco, e dei giovani in particolare. E il movimento di Gezi Park ha distrutto tutto questo. Ma è solo un inizio. E andrà avanti. Siamo in differenti piazze della Turchia. Anche ad Ankara per esempio. Tutti i giovani ci stanno sostenendo. E questo cambierà il popolo turco e la Turchia.
* Intervista ad un attivista di GEZY TV
Chiara: voi siete qui dall'inizio, da 2 settimane, e avete creato una tv indipendente per fare informazione, è così?
~
Si, è così, non siamo un canale di informazione, ma abbiamo aperto la
GeziPark news channel una settimana fa anche se eravamo già presenti a
titolo personale durante le giornate degli attacchi della polizia, la
prima settimana. Quando la polizia ha arretrato abbiamo rioccupato il
parco. Qualcosa è cambiato in questo periodo, da quando è nato il
movimento, non abbiamo subito solamente aggressioni fisiche da parte del
governo, ma c'è anche un' atteggiamento di intimidazione verso i canali
di informazione. I media ufficiali infatti non hanno mostrato nulla di
ciò che stava accadendo nel cuore della città, nessuna informazione è
stata trasmessa dalle televisioni e le persone hanno perso fiducia nei
loro confronti. Abbiamo messo in atto una protesta nei confronti di
questa censura, ci siamo recati in corteo sotto i palazzi delle
televisioni...ho partecipato in prima persona all'occupazione degli
studi di MTV.
Su questa spinta abbiamo deciso di aprire il GeziPark
Channel, l'abbiamo pensata per essere più che una semplice trasmissione
di notizie: l'ambizione è di fornire alle persone una piattaforma per
discutere e confrontarsi, per dare a tutti la possibilità di parlare e
raccontarsi.
Microfoni e telecamere sono sempre qui e sempre aperte,
chiunque può dare le proprie opinioni sul momento che stiamo vivendo,
sulle politiche portate avanti dal governo, sulla situazione della
Turchia etc.. Noi le pubblichiamo online e così le opinioni dei
cittadini comuni possono essere ascoltate da tutti.
Chiara: dopo la decisione di rifiutare la proposta di referendum sul futuro di Gezi Park, cosa credi che accadrà?
~
Non ho idea di cosa succederà, perché gli ultimi 4 giorni sono stati
veramente straordinari, surreali. Si, abbiamo rifiutato il referendum e
continuiamo l'occupazione del parco, ci sono opinioni diverse, ma nulla è
certo al momento...staremo a vedere!
* Intervista ad uno studente dell'Università Galatasaray
* L'arrivo di notte
Piazza Taksim e Gezi Park non dormono mai.
Sono le 4.00 (ora locale) e nonostante la lunga giornata e la pioggia scrosciante, il parco continua ad essere animato: slogan, musica e cori sono una colonna sonora costante che scandisce il ritmo della rivolta.
Abbracci spontanei, chiacchiere e assemblee a non finire...è questo lo scenario che ci appare dinanzi agli occhi.
Un quadro sicuramente caotico, ricco di sfaccettature; un quadro spontaneo e ribelle che ha voglia di parlare, confrontarsi, urlare la passione delle centinaia di ragazzi e ragazze uniti da un solo grido: libertà e democrazia!
Al nostro arrivo il clima è sicuramente più disteso rispetto alle due settimane passate, ma le centinaia di tende che affollano Gezi Park continuano ad essere vigili. La tensione rimane alta, l'attenzione non svanisce, infatti ci si prepara per la conferenza stampa che ci sarà domani mattina alle ore 10:00.
Una conferenza stampa con la quale i manifestanti prenderanno parola in merito alla proposta del referendum.
Domani mattina e nei giorni seguenti saremo in piazza e a Gezi Park assieme ai manifestanti, seguendo gli sviluppi che ci saranno.
Stay tuned!
Gezi Park Resists!