18 .11.12 Con Meri, cooperante italiana appena uscita da Gaza

La situazione nella Striscia

18 / 11 / 2012

Abbiamo raggiunto Meri che fa parte del gruppo di cooperanti italiani che hanno appena lasciato la Striscia di Gaza.

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Che situazione avete lasciato?

Chiaramente la situazione che abbiamo lasciato non è per niente migliorata rispetto a quello che è successo in questi ultimi 5 giorni dall'inizio dell'attacco "Pilastro di difesa", che è un attacco indiscriminato rispetto alla popolazione e su tutta la striscia di Gaza.

Purtroppo in queste ultime ore abbiamo saputo di questo ennesimo attacco rivolto direttamente alla popolazione civile, mentre nei giorni precedenti hanno attaccato le strutture dell'autorità di Hamas, le strutture militari di tutta la striscia di Gaza, passando poi alle moschee, scuole etc ..

Oggi si sono rivolti direttamente contro le famiglie dei martiri. Così hanno chiamato l'ennesima fase di questa operazione. Bisogna sottolineare anche l'attacco ai media successo durante la notte. Un attacco fortissimo alle strutture di comunicazione.  Un attacco che fa presagire uno stop alla comunicazione, riguardo a quello che sta succedendo qua all'interno e fa presagire un attacco di terra che non è ancora cominciato ma Israele continua a minacciare per le prossime ore,

Uscendo abbiamo visto movimento di soldati, ma non ci sono ancora i carri armati schierati alla frontiera, anche se Israele è così piccola che fanno presto a schierare tutta la fanteria necessaria.

Prima dell'attacco tu ti aspettavi questa escalation che molti legono come connessa alle modificazioni complessive dell'area?

Purtroppo dopo Piombo Fuso, dove dalle minacce si è passati ad un vero e proprio attacco,  le avvisaglie, gli allarmi  e le minacce sono state all'ordine del giorno. Ma non c'erano certi i presupposti nè la necessità di questo attacco. Il disegno dello schiacchiere dell'area si sta modificando completamente ma questo non giustifica certo l'attacco.

Nei giorni precedenti all'attacco si erano verificate tentativi di provocazioni che avevamo denunciato ma non sembravano rivolte ad un attacco così potente.

All'inizio quando hanno iniziato a bombardare sembrava proprio una guerra, una guerra del cemento. Hanno iniziato a far saltare strutture militari come i traning camp ma anche le strutture delle autorità nazionali civili, il palazzo del governo, i vari ministeri. Sembravano dire "visto che avete tanti soldi ricostruite tutto". Si puo leggere in tantissimi altri modi ma di fatto quello che stanno facendo è un attacco grossissimo, un attacco alla popolazione civile in maniera serrata.

Un ultima cosa: il valico verso l'Egitto è aperto?

Sì è aperto, e voglio segnalare un'iniziativa dei giovani egiziani che si sono organizzati con pullman e carovane per entrare dentro e dare aiuto alla popolazione civile della striscia.