La Jornada -5 Marzo 2010

Messico - Chiapas - La OPDDIC minaccia di attacare con la violenza una comunita’ zapatista in Chiapas

"Difenderemo le nostre terre costi quel che costi, accada quel che accada, che sia chiaro ai responsabili di quello che potrà accadere"

6 / 3 / 2010

L’organizzazione filogovernativa Opddic ha minacciato di attaccare con la violenza questo venerdì la comunità zapatista Casa Blanca, o Santo Domingo, appartenente al caracol Resistencia hacia un nuevo amanecer, con sede a La Garrucha.

La giunta di buon governo (JBG) Camino del futuro ha denunciato “il piano dei tre livelli del malgoverno con le sue persone prezzolate nel villaggio di Santo Tomás (Ocosingo)”, di continuare “le campagna di contrainsurgencia“. E di “continuare ad armare la Opddic (responsabile di numerose azioni di stampo paramilitare) mascherandolo di progetto governativo”.

Secondo la JBG, “Quelli di Santo Tomas condividono i piani col governo”. Rivela che è giunta nelle sue mani un verbale di accordo firmato dal dirigente della Opddic, Manuel Hernández Jiménez. “L’accordo” consiste nello “sgomberare i nostri compagni basi di appoggio di Santo Domingo, noto come Casa Blanca, dove hanno già fatto provocazioni lo scorso primo di settembre”. Si tratta di terra recuperata, sostiene la JBG. “Non permetteremo lo sgombero delle basi zapatiste”.

Nel documento citato, quelli della Opddic “confermano di essere armati perfino con bombe”, e descrivono “che entreranno organizzati in due gruppi, uno per sgomberare e l’altro per prendere possesso del territorio”. Guidano gli “armati”: Juan Sántiz Ruiz, Fausto Gómez Hernández, José Cruz Méndez, Bartola Sántiz Clara, Manuel Clara Cruz e Mario Ruiz Cruz, “addestrati” da Caralampio Álvarez Gómez, Luis López Hernández, Benito e Vicente Álvarez Gómez e Mariano Cruz Toledo.

Le autorità autonome zapatiste denunciano: “Questo è evidente nei piani del Governo che compra le persone affinché facciano in modo di perseguitare il popolo che lotta contro il sistema. Stanno creando divisioni perché il terreno è recuperato, il malgoverno lo ha consegnato a persone che non hanno lottato per recuperarlo”.

E avvertono: “Difenderemo le nostre terre costi quel che costi, accada quel che accada, che sia chiaro ai responsabili di quello che potrà accadere”.

I paramilitari che nelle settimane e mesi scorsi hanno realizzato aggressioni armate in questa località e nelle vicinanze di Agua Azul (soprattutto a Bolón Ajaw), “danno un termine di 20 giorni a partire dalla data del verbale di accordo del 28 febbraio 2010, quindi il 20 marzo eseguiranno l’ordine ricevuto dai tre malgoverni”, ma ora “la minaccia è anticipata al 5 marzo”.

La JBG avverte i dirigenti della ARIC Historica, la ARIC Independiente e delle altre organizzazioni “di controllare se gli aggressori sono loro membri a Santo Tomás” e di assumere le proprie responsabilità.

Nel frattempo, l’ejido San Sebastián Bachajón, vicino alla comunità zapatista Bolón Ajaw e aherente all’Altra Campagna dell’EZLN, ha denunciato “il pessimo comportamento” dei candidati priisti alla commissariato ejidale – legati alla Opddic – Francisco Guzmán Jiménez (Goyito) e Jorge Navarro Pérez, del centro Bachajón; Juan Hernández Guzmán, del centro Chich, e Francisco Guzmán Saragoz, dell’organizzazione Yomlej y Yipjlumaltic, nel centro Alán Sacun.

“Fanno campagne di diffamazione contro L’Altra Campagna, minacciano di morte i leader e di impossessarsi della cabina di riscossione dell’ingresso alle cascate di Agua Azul e del banco di ghiaia”, avvertono le autorità dell’ejido. Quelle persone agiscono per “interessi personali, protetti dal sindaco di Chilón, Antonio Moreno López, dal deputato locale César Augusto Yáñez e dal delegato di Governo, Ledin Nucamendi, che inoltre autorizzano aiuti economici per la politica sporca dei candidati”.

Bisogna segnalare che in vista dell’imminente stagione elettorale in Chiapas, si registra un incremento delle ostilità dei gruppi priisti che aggrediscono sistematicamente le basi zapatiste e gli aderenti dell’Altra Campagna.