Afghanistan - Incontro con Samia Walid

20 / 5 / 2011

Sono passati 10 anni dall'inizio dell'occupazione militare occidentale in Afghanistan. L'informazione che ci arriva è costantemente filtrata dai media statunitensi e occidentali.  Pochi sono a conoscenza delle condizioni reali del popolo afghano, schiacciato tra la violenza degli insorgenti, la corruzione del governo Karzai e le bombe delle forze americane.

Molti chiacchierano e si riempiono la bocca raccontando di un paese che non hanno mai visto. Pochi sanno che c'è un fronte democratico che sta nascendo per creare i presupposti di un reale cambiamento del paese.

Ci siamo accorti con trent'anni di ritardo delle situazioni insostenibili del nord Africa, vogliamo fare lo stesso con l'Afghanistan?

Il governo Karzai ed il parlamento afghano hanno all'interno personalità che hanno commesso crimini atroci, o che fanno parte di partiti e organizzazioni che sono stati coinvolti nelle vicende più buie di questo paese martoriato. L'occupazione straniera continua a foraggiare questi signori della guerra, che con le proprie milizie continuano ad arricchirsi alle spalle del popolo afghano. Il traffico di droga, contro il quale l'occidente blatera molto spesso, è aumentato ed il giro di affari ad esso connesso continua ad allargarsi.

La condizione femminile non è migliorata, anzi per molti versi mantiene aspetti più vergonosi del passato. A tutto questo si risponde con processi di riconciliazione con i talebani, gli stessi che hanno portato l'Afghanistan in un baratro di repressione e violenza. Un processo di riconciliazione tra le parti che nasconde in realtà il tentativo di Karzai e delle forze di occupazione di manterere la situazione sotto controllo, salvaguardando inoltre gli accordi Afghanistan-Usa che si stanno siglando riguardo il posizionamento di diverse nuove basi militari. Ancora, mentre si fa la pace con i talebani, si reprime ogni tentativo di contestazione interna, sparando sulle manifestazioni anti NATO e costringendo alla clandestinità organizzazioni democratiche che hanno semplicemente un altro punto di vista rispetto a quello ufficiale.

Per discutere di tutto questo abbiamo organizzato un incontro con Samia Walid.

Samia è una donna forte e coraggiosa, che fa parte di RAWA (Associazione rivoluzionaria delle donne afghane), un'organizzazione di donne che opera da più di trent'anni in clandestinità e che dalla sua nascita denuncia i poteri forti afghani, ora supportati dalle forze di occupazione.

Combatte inoltre per una società secolarizzata nella quale le donne abbiano davvero la possibilità concreta di emancipazione. Nella situazione drammatica in cui versa il paese, Samia ci porterà una testimonianza preziosa e radicale, una posizione politica che difficilmente potrete ascoltare in Italia.

L'incontro si terrà a Roma, all'università La Sapienza, nella facoltà di Fisica, mercoledì 25 maggio alle 17.30.

AltraMente scuola per tutti, Le Malefiche laboratorio di genere, CISDA (Coordinamento italiano sostegno donne afghane)

Link interessantiwww.osservatorioafghanistan.org

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