Brasile - Nuove disposizioni per utilizzare l'esercito contro le mobilitazioni durante i mondiali

Un nuovo manuale del Ministero della Difesa prevede l'utilizzo dei militari contro azioni dei movimenti sociali

8 / 2 / 2014

di Raul Zibechi*

Il Ministero della Difesa del Brasile ha appena diffuso (in forma parziale, è vero) il Manual de garantía de la ley y el orden (GLO), nel quale si definiscono le modalità di intervento delle forze armate nella sicurezza interna (http://www.defesa.gov.br/arquivos/File/doutrinamilitar/listadepublicacoesEMD/md33_m_10_glo_1_ed2013.pdf). Il GLO ha avuto due versioni: la prima delle quali nel dicembre 2013, che è stata un po risistemata in quella uscita a fine gennaio, nella quale sono stati tolti (o destinati alle pagine lasciate in bianco) alcuni degli aspetti più impattanti. Per esempio, che le forze debbano intervenire per riportare lìordine contro delle forze che si oppongono (“fuerzas oponentes”, nel testo originale). Quando il manuale definisce cosa sono queste forze, vi si legge: movimenti o organizzazioni; persone, gruppi di persone o organizzazioni che agiscono in forma autonoma o infiltrati nei movimenti. Quando si specificano quali sono le principali minacce, si dice: blocchi stradali; disordini urbani; invasioni di proprietà e istallazioni rurali ed urbane, pubbliche o private; paralizzazine di attività produttive; sabotaggi in luoghi per grandi eventi. En pratica, si sta parlando di buona parte del repertorio di azione dei movimenti sociali.

E' un buon esempio di militarizzazione e criminalizzazione della protesta. El GLO è l'attualizzazione di un insieme di normative que appaiono nella costituzione e sono state regolamentate a partire degli anni '90. La cosa sintomatica è che questa attualizzazione avviene in seguito alle manifestazioni di massa di giugno quando si celebrava la Confederacion Cup della FIFA, e quando una parte del movimento popolare annuncinuove azioni durante i prossimi mondiali di calcio. Per questo si considera come sabotaggio qualsiasi mobilitazione durante dei grandi eventi. Questa è la disposizione d'animo di un governo come quello di Dilma Rousseff, che ha delle apparenze più democratiche rispetto ad altri come quello messicano o colombiano, per fare degli esempi.

Il problema non è che il governo del Brasile sia cambiato, ma che invece lo Stato sente la necessità di rispondere alla sfida lanciata dalle piazze e lo fa come qualsiasi altro stato che sia tale; garantendo l'ordine a scapito dei diritti. In questo caso si tratta di assicurare che una delle multinazionali più corrotte, la FIFA, possa celebrare la sua lucrativa attività senza essere disturbata dalle azioni collettive di protesta. Insisto: questo è solo un esempio tra i tanti, non è che lo voglia localizzare solo nel contesto brasiliano.

*(traduzione di una parte di un articolo di Raul Zibechi, pubblicato sul quotidiano messicano La Jornada il 07/02/2014)