Cile - Approvato il progetto HidroAysen

10 / 5 / 2011

La Commissione ambientale della regione meridionale dell’Aysen ha approvato con undici voti a favore e uno contrario il progetto “HidroAysen”, che prevede la costruzione di cinque dighe sui fiumi Pascua e Baker, nella Patagonia cilena. L’energia prodotta dagli impianti idroelettrici per un totale di 2.750 megawatt, dovrebbe poi essere trasportata a 2.300 chilometri di distanza, verso Santiago del Cile e il suo distretto industriale, tramite una linea di trasmissione composta da 6mila torri alte 70 metri che attraverserà nove regioni, sei parchi nazionali e 67 comuni e che nei prossimi mesi dovrà passare il vaglio delle competenti autorità ambientali.

“Enorme delusione” è stata espressa dalla Campagna italiana Patagonia senza Dighe, una delle numerose organizzazioni internazionali riunite nel Consiglio di difesa della Patagonia cilena, da mesi impegnata in un’opera di sensibilizzazione contro il controverso progetto. Le organizzazioni denunciano l’impatto ambientale delle dighe, che una volta realizzate sommergeranno ben 5.600 ettari di un raro ecosistema forestale, con impatti socio-ambientali enormi per una delle aree di maggior pregio naturalistico del Pianeta.

Non solo, il Consiglio di difesa della Patagonia cilena denuncia “interessi nascosti” dietro l’obiettivo pubblicamente dichiarato di rifornire di energia ‘verde’, in un paese che potrebbe ricavare energia dall’oceano e dal sole con maggior facilità. Sono prevalentemente interessi economici, secondo il Consiglio, a motivare la costruzione delle dighe.

L’italiana Enel è capofila del progetto “HidroAysen”, tramite la sua controllata Endesa. L’Enel controlla già i diritti dell’acqua dei fiumi del sud del Cile sulla base di leggi risalenti al periodo della dittatura di Augusto Pinochet. Da mesi è in corso una mobilitazione popolare per recuperare questi diritti a favore della popolazione cilena.

Notizia su Rai News