Il Padiglione Azzurro presenta il proprio documento finale sul tema delle risorse idriche

Cupula dos Povos, ottava giornata: il diritto globale di accesso all'acqua

22 / 6 / 2012

Nel padiglione azzurro, dedicato alle lotte mondiali in difesa dell'acqua, la mattina è trascorsa presentando il documento di intenti costruito dai movimenti sociali in un percorso partito a Marsiglia durante il Forum Mondiale dell'Acqua tenutosi a marzo e continuato con le plenarie di questi giorni alla Cupula.

Il documento si divide in 4 parti: il preambolo, le cause strutturali e le false soluzioni, i nuovi paradigmi e soluzioni, le azioni e le campagne.

Posto che attualmente tutta la vita sulla terra è a rischio e le promesse di uno sviluppo realmente sostenibile e rispettose della Terra e in armonia con la natura in questi 20 anni non sono state mantenute, l'assunto principale è che l'economia verde tratta l'acqua e la natura come merci con il pretesto della sostenibilità.

Pertanto è necessario rifiutare il modello capitalista ed estrattivista che non pone attenzione naturale ciclo dell'acqua e ha causato una profonda crisi economica, sociale ed ambientale, e denunciare le imprese multinazionali colluse con i governi che traggono profitto dall'acqua attraverso le privatizzazioni: l'accaparramento delle risorse naturali danneggia la sovranità alimentare dei contadini e la loro possibilità di accesso all'acqua.

E' cruciale invece promuovere un approccio allo sviluppo che recuperi l'equilibrio tra uomo e natura, in cui l'acqua venga gestita dalle comunità locali e/o da istituzioni pubbliche e democratiche, offrendo inoltre alle donne un ruolo fondamentale nella presa di decisioni sui temi di salute ed igiene legati alle risorse idriche.

I governi dovrebbero riconoscere il diritto e garantire l'accesso all'acqua potabile per tutti, in quantità tale da garantire una vita degna.

Le proposte più interessanti dei movimenti mondiali riguardano l'idea di istituire un fondo per preservare l'acqua, ottenuto dalla tassazione delle transazioni finanziarie internazionali e la creazione di un tribunale mondiale dell'acqua che giudichi i crimini ambientali e sociali riguardanti l'acqua.

La sfida proposta è sicuramente quella di continuare a costruire reti, alleanze sociali e coordinare attività globali per difendere l'acqua non solo come bene comune, ma anche come diritto naturale, promuovendo forme di gestione pubblico-pubblico, pubblico-comunità e comunità-comunità, escludendo il settore privato.

Da questi intenti e anche dallo scarso protagonismo dato all'acqua nelle singole plenarie è nato un documento finale, in cui si ribadisce inoltre l'importanza di inserire il diritto all'acqua nelle legislazioni nazionali dei diversi paesi, in accordo con la risoluzione ONU 64/292, facendo appello ai governi affinché rifiutino le false soluzioni della green economy, che non pongano l'acqua sotto le logiche del profitto e che difendano l'interesse pubblico, garantendo l'accesso all'acqua potabile e ai servizi idrici a tutti.

Clarissa Sant'Ana e Franco Carrassi (Art Lab Occupato - Globalproject Parma)

Francesca Stanca (Ass. Ya Basta - Globalproject)

Intervista ad Antonio Tricarico, Recommon

Intervista a Renato Di Nicola, Forum Sociale dei Movimenti per l'Acqua