Da Rosarno a Rojava: esperimenti pericolosi perchè potenzialmente universali

Le arance di Rosarno e i melograni del Rojava: i frutti di un'esperienza in grado di creare l'alternativa.

20 / 1 / 2015

Ultimamente alcune circostanze ci hanno portano a soffermarci su una serie di elementi che tendono a sottolineare la posizione vittimistica (o forse più corretto dire passiva) alla quale siamo costantemente sottoposti: l'Isis, l'austerità, la disoccupazione. 

Dati assolutamente reali, per carità, ma non per questo esaustivi. 

Accanto a ciò infatti c'è una società intera che continua a percorrere sentieri nuovi, diversi.

Esempi pratici, fatti di volti e risate, di sacrifici e duro lavoro: la cooperativa SOS Rosarno ne è una dimostrazione. 

Nata nel 2011 come risposta ad ingerenze razziste dopo la caccia all'uomo e le rivolte che hanno invaso la piana di Gioia Tauro, si propone di perseguire un'economia locale solidale e sostenibile, che si basi su un rapporto di lavoro etico, sulla redistribuzione delle ricchezze e nella valorizzazione delle differenze riunendo braccianti immigrati, disoccupati, attivisti e piccoli agricoltori.

Dal locale al globale, un modello che ha gli stessi cromosomi della "Carta del Rojava" e del progetto politico che rappresenta: un luogo senza confini nonché ultima resistenza all' avanzata dell' Isis. 

Un sistema di sviluppo sostenibile"in uno spirito di riconciliazione, pluralismo e partecipazione democratica, per garantire a tutti di esercitare la propria libertà di espressione"al fine di contribuire alla costruzione di una alternativa permeata su quattro pilastri: confederalismo democratico e autonomia territoriale per garantire l'autoderminazione e l'autogoverno da parte di coloro che vivono quelle terre superando etnie o religioni; la centralità del ruolo della donna in quanto elemento cardine nella ridefinizione delle relazioni sociali, politiche ed economiche; l' auto-difesa come elemento necessario per la sopravvivenza; la redistribuzione economica al fine di garantire una eguaglianza sociale. 

La capacità dunque di dar vita ad un progetto politico in grado di organizzare la costruzione di nuovi rapporti capaci di valorizzare le relazioni sociali e di ridisegnare percorsi volti alla realizzazione di un mondo basato sulla distribuzione economica. 

Questa è una delle tante analogie che si riscontra in ritorno dai cantoni del Rojava e passeggiando negli agrumeti di Rosarno. 

Due esperimenti per tanti versi eterogenei, cresciuti in contesti apparentemente lontani, ma che parlano lo stesso linguaggio.

Dallo sfruttamento del territorio e i soprusi da parte del padroncino di turno nel cuore della Calabria, alla barbarie sfoderata dalle milizie dell' Isis in medio oriente.

Le braccia possono essere differenti ma le modalità e i fini identici: annichilimento della persona e depauperamento del territorio.

La costruzione di un modello alternativo e la ricerca di una giustizia sociale invece, la degna risposta alle continue interferenze di coloro che cercano di impedire ciò.

Per questi motivi, al fine di contribuire in modo attivo alla partecipazione di ciò che per noi rappresenta "la terza via", il nuovo orizzonte verso cui procedere, si è data vita alla campagna "RojavaCalling". 

Nell' ottica in cui "ognuno contribuisce come può" (che ben rappresenta la prospettiva di questo progetto) le forme di solidarietà continuano a darsi in modo diversificato.

SOS Rosarno ha deciso di partecipare donando 4 tonnellate di arance la cui vendita andrà ad aiutare i profughi di Suruç e a sostenere questa grandiosa esperienza di resistenza.

Continuano a moltiplicarsi dunque le forme di solidarietà attiva che da Rojava Calling a SOS Rosarno propongono nuovi strumenti per poter aiutare concretamente chi ogni giorno cerca di far vivere questo nuovo progetto. 

La vendita delle arance non a caso farà tappa in diverse città in collaborazione con le esperienze territoriali di lotta che hanno creato nel loro territorio la stessa sensibilità, gli stessi valori e quell' alterativa che il Rojava rappresenta.

Passando da Roma, attraversando Asti e Val di Susa, questo treno approderà a Bologna.

Vi aspettiamo il 22 e il 23 gennaio ore 18.00/22.00 

GAS Alchemilla e Ass. YaBasta! organizzano:

vendita delle arance per sostenere Rojava al CS. Tpo in via Casarini 17/4.

Venerdì 23 alle  20.00 presentazione dell' iniziativa "SOS Rosarno in sostegno del Rojava" 

a seguire cena con la comunità curdo emiliano romagnola. 

a seguire cena con la comunità curdo emiliano romagnola. 

                                                                                                                                     

"E non è un'invenzione e neanche un gioco di parole se ci credi ti basta perché, poi la strada la trovi da te"...

Arturo da Rosarno