La nazionale verdeoro ha ripreso dove l'avevamo lasciata: Brasilia. Stessa scena di qualche mese fa, anche se con numeri ridotti: gente nello stadio a festeggiare e gente nelle piazze a manifestare e protestare.

Dalla parte di Blatter o dalla parte del Tupi

A meno di dieci mesi dal Mondiale, come sta il calcio brasiliano?

9 / 9 / 2013

La nazionale verdeoro ha ripreso dove l'avevamo lasciata: Brasilia. Stessa scena di qualche mese fa, anche se con numeri ridotti: gente nello stadio a festeggiare e gente nelle piazze a manifestare e protestare. 

La capitale ha uno stadio nuovo di zecca, il Manè Garrincha. Di quelli moderni, con i posti a sedere tutti al coperto. Peccato che non ci sia un club che ne possa usufruire, visto che Brasilia non ha una squadra. Il Flamengo, per la verità, ogni tanto ci disputa qualche match su lauto ricompenso. Una squadra in affitto, si potrebbe dire. Insieme alla Fluminense ha dovuto rinunciare ad utilizzare il Maracanà per molto tempo e i lavori di restyling hanno però restituito loro qualcosa che non può essere la casa delle due squadre più popolari, in tutti in sensi, di Rio de Janeiro.

Il campionato è giunto a metà e ci sono delle situazioni ben delineate. L'outsider Cruzeiro fa la lepre, ha vinto anche oggi di misura con quel che rimane del già citato Flamengo. Il Botafogo segue a quattro punti. E' l'unica delle grandi a non essere in crisi. Ha vinto all'ultimo secondo contro il Criciúma con una rete spettacolare in mezza rovesciata, di quelle buone per gli spot delle compagnie telefoniche.

In fondo alla classifica giace mestamente il Sao Paulo. In situazione a dire poco critica, perde sempre e non gliene va bene una. Ha fallito cinque degli ultimi sei rigori assegnatigli, di cui quattro con l'idolo Rogerio Ceni che prima di questo periodaccio ne aveva infilati più di cento, un record per uno che fa il portiere. Anche la Fluminense ha diversi problemi ma è l'ex squadra di Kakà ad essere davvero nei guai. E' difficile pensare a una squadra così importante in serie B, e infatti qui nessuno ne parla, chi per scaramanzia, chi perché "gufa", ma sarebbe un precedente non da poco. 

Quelle che abbiamo elencato sono le più importanti squadre del Brasile, se non altro per numero di tifosi. E si può dire che fino ad ora dal Mondiale non ci hanno guadagnato proprio. Ci hanno perso in risultati, in immagine e ovviamente anche dal punto di vista economico. E rischiano il tracollo. Chi governa il calcio a cosa pensa se non considera che per il successo di un torneo come il Mondiale serve più di tutto l'entusiasmo dei tifosi? Blatter e la Fifa stanno trovando tutti i modi possibili per inimicarsi i brasiliani. Sono entrati a gamba tesa su abitudini consolidate e costumi condivisi, ma la cosa più grave hanno stravolto un rito e "danneggiato" le più amate squadre dell'intero Paese. 

Per finire, una curiosità: segnaliamo quanto accaduto in Aparecidense - Tupi, playoff per salire dalla serie D (!!!). Il massaggiatore  dell'Aparecidense stava passando di fianco alla porta quando si stava verificando una mischia in area, e per ben due volte ha salvato sulla linea di porta il pallone destinato in rete. Inseguito dall'intera squadra è riuscito a raggiungere gli spogliatoi incolume. Il Tupi viene così amaramente eliminato dai play off per scalare nella categoria superiore. Se ne parlerà a lungo nelle colonne di destra dei giornali online. Italiani.