I quarantatré studenti sono stati bruciati a Cocula, le ultime dichiarazioni della PGR

Tratto da La Jornada del 27 gennaio 2015

28 / 1 / 2015

Riportiamo un articolo tratto dal quotidiano messicano La Jornada sulla conferenza stampa del Procuratore generale della Repubblica in merito ai "desaparecidos" di Ayotzinapa. La traduzione è stata curata da Rita Tamiello.

di Gustavo Castillo

Città del Messico. Il Procuratore generale della Repubblica, Jesus Murillo Karam, martedì 27 Gennaio durante una conferenza stampa ha affermato che i quarantatré studenti normalisti sono stati uccisi e che i loro cadaveri sono stati bruciati nella discarica municipale di Cocula.

Murillo Karam ha dichiarato che si è giunti a questa conclusione grazie alle dichiarazioni dei poliziotti e dei responsabili materiali, 386 dichiarazioni ed altri elementi.

Questa è la verita dei fatti”, ha affermato ed ha sottolineato che “non c’è nemmeno una prova” del coinvolgimento dell'Esercito nei fatti.

Murillo Karam ha precisato che il risultato positivo del test del DNA fatto per Alexander MoraVenancio (uno degli studenti i cui resti sono stati identificati nel laboratorio di Innsbruck), conferma questa versione ed ha assicurato che durante la selezione dei resti che sono stati inviati a Innsbruck per le analisi erano presenti i periti argentini e che sono disponibili video che documentano le operazioni.

Ha spiegato inoltre che l’Istituto di Biologia dell'UNAM che ha partecipato alle analisi, ha confermato che il rogo dei cadaveri ha avuto un impatto sulle condizioni biologiche dell'area e che la crescita della flora è avvenuta in trenta giorni, prima della data del ritrovamento ed ha aggiunto che l’area totale del rogo comprendeva centoquaranta metri quadrati, in una superficie di quindici metri quadrati per nove.

Tomas Zeron responsabile dell'Agenzia di Analisi Criminale, ha affermato che la carcerazione di Felipe Rodriguez Salgado, El Cepillo, è stata fondamentale per l’indagine. El Cepillo era il comandante dei sicari di Guerreo Unidos a Iguala, e con Cesar Nava, vicedirettore della polizia di Cocula, si occupava di trasportare droga e di far sì che i gruppi avversari non avessero accesso alla zona. 

Rodriguez Salgado, arrestato lo scorso 15 Gennaio, “ha partecipato al sequestro, all'uccisione e all'occultamento” dei ragazzi, ha detto Zeron. Il suo arresto, ha precisato, è importante, dal momento che i testimoni lo indicano come il capo e ammettono che è stato lui ad ordinare l’omicidio e la scomparsa degli studenti. 

Felipe Rodriguez, ha detto Zeron de Lucio, ricevette una telefonata durante la quale gli dissero che un gruppo rivale stava assalendo Iguana e che si spostasse a Loma del Coyote. Zeron ha citato una parte della dichiarazione nella quale il detenuto dice: “ El Chuky mi ha telefonato e mi ha detto che avrebbe portato i pacchetti (come chiamavano i rivali nell'ambiente del narcotraffico) di Los Rojos e me li ha consegnati a Loma del Coyote. Lì gli studenti sono stati interrogati, uccisi e bruciati. Prima di arrivare alla discarica di Cocula abbiamo fatto scendere gli studenti dal furgone e mi sono reso conto che qualcuno era morto, penso per asfissia, e che rimanevano vivi tra i quindici e i diciotto studenti. Arrivato alla discarica mi sono reso conto che il fuoco era ancora acceso e che c’erano ancora molte resti carbonizzati… bisognava raccogliere i resti carbonizzati e gettarli nel fiume, ho ordinato a Pato di andare a comprare dei sacchetti di plastica e siamo tornati alla discarica per raccogliere i resti con una pala che avevo nel furgone”.

Tomas Zeron ha evidenziato che per questo motivo deve essere chiesta una pena di centoquaranta anni di carcere per Rodriguez Salgado, visto che è accusato di sequestro aggravato. Ed ha aggiunto che quello che è successo nella discarica di Cocula è un “crimine atipico”, perché il livello di partecipazione di ciascuna delle persone coinvolte è differente. Coloro che hanno arrestato gli studenti non sapevano ciò che successe dopo.

Durante la conferenza sono state esposte immagini aeree e satellitari dell'area bruciata. Gli studi “provano i danni causati dal fuoco” che può aver raggiunto i seicento gradi centigradi, ha detto Zeron. E’ stato inoltre presentato un video con alcune testimonianze di Rodriguez Salgado secondo le quali i poliziotti di Iguala  Cocula gli hanno consegnato i normalisti : “ li stavano sistemando come fossero sacchi”.

Secondo le dichiarazioni di Murillo e Zeron, Maria de los Angeles Villa Pineta, moglie dell'ex sindaco di Iguala Josè Luis Abarca, è accusata di aver pagato tangenti per garantire che stesse in carcere, mentre si concludeva l’indagine.Hanno aggiunto che non può essere accusata della scomparsa forzata perché non era in carica; tuttavia per Abarca si sta proseguendo con le indagini.

Proseguono i lavori per arrivare all'arresto di El Chuky. Mentre un altro uomo chiamato El Fercho sarebbe stato identificato come segretario di El Gil e il tramite con El Cepillo.  Per ora, ha segnalato Tomas Zeron, restano da portare a termine cinque ordini di cattura ed ha aggiunto che l’indagine si deve concludere perché è necessario punire i colpevoli. Gli arrestati sono 99, di questi, più di cinquanta sono poliziotti municipali che, come Abarca e sua moglie, sono considerati le menti responsabili dei fatti.

I familiari degli studenti, come hanno ribadito Lunedì 26 durante la grande manifestazione nello Zocalo di Città del Messico, hanno sempre rifiutato la versione dell’uccisione collettiva e del rogo dei cadaveri e dichiarato che i giovani potrebbero essere tutt'ora detenuti in strutture militari.

Città del Messico - Conferenza stampa "Caso Ayotzinapa" del 27 gennaio 2015

Documentazione grafica della PGR sul caso Ayotzinapa (pdf)