L’importanza del caso Cipro. L'Eurozona colpisce ancora

Tratto da The Nation

19 / 3 / 2013

l caleidoscopio gira ancora una volta, i frammenti sono ricomposti, questa volta, il frammento al centro è Cipro. Di fronte a un altro paese che necessita di un piano di salvataggio urgente (e con l'elezioni tedesche nel mese di settembre), i leader dell’ Eurozona e del Fondo Monetario Internazionale hanno creato un nuovo “stato d’anzia”: far pagare i risparmiatori per salvare le banche che dovevano occuparsi dei loro soldi, in cambio di un piano di salvataggio di 10 miliardi di euro.

Non è irragionevole, si potrebbe dire: Perché il proverbiale contribuente tedesco dovrebbe preoccuparsi per gli oligarchi russi e i loschi uomini d'affari stranieri che hanno nascosto miliardi sull'isola? Ma il piano colpirà i risparmi di agricoltori, pensionati, orfani e poi in scala minore oligarchi e magnati del petrolio. Nel corso del fine settimana i ciprioti erano in coda al bancomat e un uomo ha portato la suo bulldozer fino alla porta della banca.

Mentre il nuovo governo del presidente Nicos Anastasiades ha rinviato il voto sul piano e ha chiuso le banche fino a giovedì, comincia la ricerca dei responsabili:è stato Anastasiades che ha venduto i piccoli risparmiatori per tuteklare gli interessi i russi, o gli inviati della Troika hanno mostrato i pugni? (Risposta: è complicato, ma i pugni sono stati mostrati.) Vladimir Putin seccato, ha definito il piano ingiusto, poco professionale e pericoloso. La Russia ha prestatoa Cipro 2.500.000.000 di Euro e l'UE spera che possa aumentarlo.

Perché tanta preoccupazione?

Uno, perché questa è la prima volta che l'Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale hanno deciso di prendere i soldi direttamente dalle tasche dei cittadini, piuttosto che attraverso il processo disordinato di riduzione dei salari e delle pensioni e l’aumento delle tasse. Si potrebbe forse leggere questo come un tacito riconoscimento che l'austerità non è riuscita, economicamente e politicamente: è disordinata, è inaffidabile, e spinge le persone a votare per i politici che vogliono stare fuori da questo gioco, come l'Italia di Beppe Grillo.

Si potrebbe certamente leggere come un segno di quanto profondamente i leader europei hanno perso la bussola. Anche se il crollo del mercato previsto durante il fine settimana non si è concretizzato, grida di vergogna si sono alzate dai banchieri e dirigenti d'azienda, nonché indignados ciprioti: se le garanzie sui depositi bancari non valgono la carta su cui sono stampate, se i risparmi della gente possono essere prelevati per decreto, allora il mondo così come lo conosciamo, o almeno il sistema bancario, è giunto al termine. (Vale la pena ricordare che prima delle ultimeelezioni un economista greco di Syriza aveva proposto toccando depositi privati ​​per finanziare gli investimenti pubblici, ed era stato messo alla gogna come una proposta radicale e pericolosa che mirava a distrugge il principio della proprietà privata.)

Due, è importante perché con entrambe le estremità dello spettro economico in fila contro di essa, l'ultimo cerotto offerto per l’Eurozona in difficoltà appare sempre di più come un piede di porco per implosione del sistema. Nell’'Unione Europea, un progetto liberale con il duplice obiettivo di preservare la pace e la solidarietà e agevolare il commercio, ha sempre avuto avversari sia a sinistra che a destra. Con l'aggravarsi della crisi e la pace e la solidarietà eliminate dall'equazione, quelle voci sono sempre più forti, non solo in Grecia e in Italia, ma anche in Scandinavia, dove i partiti di estrema destra sono in aumento, e in Gran Bretagna. The anti-immigration UK Independence Party sarebbe dietro ai Conservatori per alcuni sondaggi prelettorali. Cipro, ex colonia, è la patria di diverse migliaia di pensionati inglesi, la prima pagina del Daily Mail di oggi denuncia come una grande rapina in banca l’azione della UE. La ricaduta finanziaria del piano di salvataggio per Cipro potrebbe essere gestibile, la ricaduta politica sarebbe più problematica.

Tre, è importante perché il saccheggio dei risparmi della gente comune per salvare le banche mette a nudo più crudamente rispetto a prima dove risiede il vero potere. Che valore ha la democrazia, quando la Banca Centrale Europea di Jorge Asmussen può “ricattare” un leader europeo eletto con la sceltafrai accettare la tassa sui deposito o far crollare le banche e ancor di più l’economia? (E sì, lo so che Cipro ha un settore bancario gonfiato, è chiaro che i suoi elettori hanno eletto governi che non hanno impedito che questo accadesse, e che l’isola è un centro per il riciclaggio di denaro, ma lo sono anche la Svizzera, il Lussemburgo e la City di Londra, secondo i criteri di Basilea voluti dalla Governance economica tedesca.)

Ultimo ma non meno importante, è importante perché le questioni Cipro. Sempre nel mirino delle rivalità delle grandi potenze, tradita dai suoi ex padroni coloniali, spinta e tirata dalla politica dei suoi vicini Grecia e Turchia, l'isola ha lottato per decenni per modellare il proprio destino. Quando la crisi ha colpito la Grecia un paio di anni fa, un amico cipriota mi ha scritto: "Non ci trascineranno in basso con loro come hanno fatto l'ultima volta." Parlava del 1974, quando la giunta al potere ad Atene ha appoggiato il colpo di stato a Cipro che ha scatenato l'invasione turca e che ha diviso l'isola in due. La caduta di Cipro questa volta è dovuta in parte alla sua esposizione con i titoli greci, che sono stati dati a basso costo lo scorso anno dagli stessi maghi finanziari che hanno partorito questo ultimo piano.

Non si potrebbe sbagliare nel credere che quei maghi vogliono l'Eurozona fatta a pezzi. Ma di tutto questo sono complici e tutto questo dà loro troppo potere . Come gli inglesi a Cipro nel 1950, stanno cercando e non riuscendo a destreggiarsi tra i loro contraddittori interessi. E come nel 1950, è la gente del posto che ne pagherà per prima le conseguenze.

Tratto da TheNation