il Muos è un grande orecchio puntato sul Mediterraneo e su tutto il Nord Africa

L'orecchio di Dioniso

La Sicilia e tutta l'Italia quale retroterra logistico per le guerre d'Africa

di Bz
17 / 1 / 2013

Leon Panetta, segretario della Difesa americana ed ex direttore della CIA, è stato, ieri, in visita in Italia, ha incontrato il ministro della Difesa generale Di Paola e quello degli Esteri Terzi. Come abbiamo già scritto la Francia, che è intervenuta da una settimana in Mali, lo ha fatto per sé, per garantirsi lo sfruttamento delle risorse minerarie, in particolare l'uranio, ma, certamente, anche per conto della Nato, a garanzia della stabilità precaria dell'Africa a nord dell'equatore.

In quel quadrante il Mali assume un importanza geopolitica molto importante: potrebbe diventare una specie di roccaforte dell'islamismo radicale anti occidentale – una specie di Waziristan – da cui partire e ritornare nel progetto di destabilizzazione ed islamizzazione dell'emisfero nord africano. In questo progetto si è data una congiunzione di percorsi politici diversi, dai Tuareg, alle varie fazioni islamiche operanti in Somalia, Ciad, Sudan, Algeria, Marocco, Nigeria: il pericolo di irradiamento della destabilizzazione in tutta l'area ha determinato l'accelerazione dell'intervento francese in Mali.

Il recente attentato all'ambasciatore italiano in Libia, l'operazione militare di Al Qaida in Algeria , dove la brigata del Maghreb ha sequestrato 41 stranieri in un campo petrolifero come rappresaglia per l’intervento di Parigi, il precipitare della guerra civile in Siria, segnalano che l'intero quadrante mediterraneo oltre che sub sahariano è sconquassato. In questo scenario, insomma, il ruolo dell’Italia è quanto mai centrale. Gli Stati Uniti, la NATO e quindi la UE, lo sanno bene, e anche per questo non hanno nessuna intenzione di rinunciare alla realizzazione, in Sicilia, della mega antenna denominata Muos.

Il programma è di primaria importanza per il Pentagono: è stato voluto dall'amministrazione Bush e portato avanti da Obama, il sistema prevede quattro satelliti che avranno il compito di connettere tutte le unità militari americane sparse per il pianeta. L'antenna di Niscemi dovrà essere uno dei pilastri fondamentali di questo sistema. Il Muos è un grande orecchio per tutto il bacino del Mediterraneo, per tutto il Nord Africa, che legato sia alle funzioni della base di Sigonella, sia al ruolo del comando Nato di Napoli, che a quello di supporto logistico strategico del compound militare di Vicenza: l'antenna è, nei piani della Nato, uno strumento fondamentale nella lotta al terrorismo. E considerando l'intenzione di Obama di spostare sempre di più la tutela della sicurezza dalle operazioni militari all'intelligence, si capisce come, su questo punto, sarà duro e difficile ottenere una vera marcia indietro.

Una bella contraddizione tra le scelte militari strategiche dell'Alleanza atlantica e lo stesso governatore siciliano Rosario Crocetta che ha disposto lo stop ai lavori per l'opera, dopo che gli abitanti di Niscemi, organizzati in Comitati hanno presidiato e bloccato i lavori nei cantieri, dimostrando di voler concretamente anteporre la salute e la sicurezza dei cittadini agli interessi militari e mafiosi.

Panetta, quindi, oltre a confermare la volontà di andare avanti con il Muos, ha sostenutola necessità di un impegno concreto anche in Mali, così come ci riferiscono le fonti giornalistiche “Sia il governo Usa che quello italiano – ha detto Di Paola – garantiscono il loro supporto all’azione della Francia”. Il ministro degli Esteri italiano ha poi chiarito che solo domani, al termine della riunione del Consiglio degli Affari Esteri dell'Ue, "si potrà avere un'idea più chiara di quale sarà l'azione che l'Europa condurrà per l'assistenza all'azione francese, secondo le richieste venute dallo stesso governo di Parigi". “Il nostro governo fornirà supporto logistico […], ma non dispiegherà truppe da combattimento nella zona”, ha detto ieri il ministro degli Esteri Giulio Terzi in un’audizione al Senato. Per Terzi, “l’operazione militare contro i jihadisti che controllano il nord del Mali è perfettamente in linea con la risoluzione 2085 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu ed è indispensabile per arginare l'avanzata dei movimenti estremistici".

Bz