Messico - Indagini dell'EEAF e menzogne di Stato sui 43 scomparsi di Ayotzinapa

11 / 2 / 2016

Si é tenuta il giorno 9 febbraio presso il Centro Prodh a Cittá del Messico l'attesa conferenza stampa del Equipo Argentinos de Antroplogia Forense (EAAF), che ha investigato sulla discarica di Cocula dove, secondo la "veritá storica" prodotta dalla Procura Generale della Repubblica, sarebbero stati carbonizzati i corpi dei 43 studenti normalisti di Ayotzinapa scomparsi la notte del 26 settembre 2014.

Le conclusioni a cui sono giunti gli esperti si basano sullo studio effettuato non solo sui resti rinvenuti nella discarica, ma anche sull'ambiente circostante. 

I punti essenziali di questa nuova indagine sono i seguenti:

1.     L'esistenza di molteplici incendi avvenuta nella discarica in vari anni altera l'interpretazione delle evidenze biologiche e non nei resti rinvenuti.

2.     Tutti i resti recuperati nella discarica di Cocula risultano severamente alterati dal fuoco e consistono, nella maggior parte, in migliaia di piccoli frammenti. Questo ha reso difficile l'estrazione di informazioni utili.

3.     Entrambe le equipe forensi (EAAF e PGR) hanno concluso congiuntamente che la gran maggioranza dei resti rinvenuti nella discarica non sono adatti per l'identificazione genetica, per l'elevato livello di danneggiamento che presentano.

4.     L'unica identificazione positiva dei 43 normalisti fino a questo momento proviene da una prova che la PGR ha dichiarato sia stata rinvenuta nel Rio San Juan. Fino a questo momento la EAAF considera che non c'é evidenza fisica che unisca i resti del Rio San Juan con la discarica di Cocula.

5.     La EAAF ribadisce che esistono seri dubbi sull'origine delle prove (una borsa e dei resti ossei che la PGR sostiene appartengano a Alexander Mora Venancio) rinvenute nel Rio Cocula.

6.     Sono stati raccolti dati dentali e frammenti di mandibole i quali non sono compatibili con la storia clinica dentale dei normalisti né con l'assistenza dentale alla quale avrebbero potuto accedere i normalisti. Questo implica la presenza di persone che non sono normalisti.

7.     Alcuni dei supposti assassini riferiscono di aver carbonizzato nello stesso luogo altre persone, senza menzionare il fatto che i rispettivi resti siano stati portati via.

8.     Sono stati trovati resti ossei umani bruciati con resti di pneumatici a piú di 20 metri di distanza da dove, sostiene la PGR, sarebbero stati bruciati i normalisti.

9.     Sono stati trovati resti ossei non umani, quindi animali, nella discarica.

In definitiva, non esistono dati scientifici che possano appoggiare la l'ipotesi della PGR secondo la quale 43 corpi sarebbero stati carbonizzati nella discarica.

Per Vidulfo Rosales, avvocato dei 43, la PGR deve continuare le indagini tenendo in considerazione queste nuove evidenze scientifiche perché, sostiene, é già stato perso troppo tempo seguendo la pista della discarica di Cocula.

Per Blanca Nava, familiare di uno dei 43 studenti, le bugie delle istituzioni hanno danneggiato i familiari. Tuttavia loro non hanno mai smesso di cercare la verità attraverso le prove scientifiche.

Il portavoce Melitón Ortega, a sua volta, accusa il governo di aver iniziato una campagna mediatica di bugie che hanno compromesso le indagini, per questo ora chiede alle autorità di appoggiare l'indagine dei periti argentini e ricominciare da qui la ricerca degli studenti.

I familiari hanno poi fatto pervenire alla PGR i risultati di queste nuove indagini; dalla Procura hanno assicurato che il caso non é chiuso e che le indagini proseguiranno fino a che l'ultimo responsabile non sarà preso.

Di certo il lavoro del EAAF ha chiaramente aperto una breccia sul muro di inesattezze, incongruenze, bugie e omertà che hanno avvolto il “caso Ayotzinapa” in questi 16 mesi.

La verità storica é stata una finzione, come del resto hanno sempre detto genitori e compagni dei desaparecidos.

*** È attivista del Centro Sociale Rivolta di Marghera e dell’associazione Ya Basta! Êdî bese! con cui ha organizzato numerose carovane in Messico e collaborato alla realizzazione di progetti di solidarietà con le comunità indigene zapatiste, tra i quali il progetto El Estadio del Bae, Agua Para Todos e Que corra la voz. Saltuariamente racconta su Sportallarovescia il doping nel ciclismo. Nel tempo sottratto alla libertà dal capitalismo, fa l’educatore a ragazzi con disabilità. Quando può cammina domandando per il mondo...