Pubblichiamo il primo contributo che ci arriva dal Messico dai partecipanti al viaggio nel Messico invisibile e desaparecido organizzato dall'Associazione Ya Basta! Êdî Bese!.
Il primo articolo è sulla manifestazione che si è svolta a Città del Messico dopo il tragico assassinio del giornalista e fotoreporter Ruben Espinosa. Anche in altre città del paese si sono svolte manifestazioni.
Nemmeno il tempo di scendere dall'aereo e assistiamo all'ennesimo caso di violenza dello Stato.
Rubén Espinosa, fotoreporter per la rivista Proceso e per l'agenzia Cuartopoder, é stato assassinato, qui nel Distrito Federal, da un commando che ha assaltato la casa dove si era rifugiato e lo ha ucciso con due colpi alla testa. Con il fotoreporter Rubén Espinosa nella notte dello scorso venerdì, sono state uccise anche Nadia Vera, antropologa e attivista, originaria del Chiapas, e la studentessa e modella Yesenia Quiroz Alfaro, nata a Morelia. Delle altre due donne non si conosce ancora l'identità.
Espinosa, da poco tempo si era autoesiliato dallo stato di Veracruz e si era traferito nella capitale perché temeva di essere assassinato. A Veracruz, infatti, lavorava seguendo soprattutto i movimenti ed era critico verso il Governatore dello Stato, Javier Duarte.
L'assalto inoltre, ricorda per la tecnica usata un assalto simile avvenuto a Xalapa, capitale del Veracruz, nel quale lo scorso giugno sono stati brutalmente assassinati dai paramilitari 6 studenti universitari.
Il punto centrale e nuovo di questo ennesimo attacco alla libertà di parola è che per la prima volta un commando proveniente da fuori colpisce così ferocemente nella capitale, fino a ieri immune da questo genere di violenza, legata alla strategia del terrore.
Il pomeriggio di domenica si é svolta la marcia dei giornalisti in memoria di Rubén Espinosa. Il corteo di un migliaio di persone é partito da Angel de la Independencia, ha attraversato il Paseo de la Reforma per concludersi di fronte alla sede del Governo di Veracruz, il cui governatore Javier Duarte é considerato il responsabile dell'assassinio del fotoreporter.
Con l'uccisione di Ruben sale a 14 il numero di giornalisti uccisi nello stato di Veracruz durante il governo di Javier Duarte.