Miniere di platino: lavoratori in sciopero da mesi

I rappresentanti dei minatori chiedono l’aumento del salario minimo a 1155 dollari in un periodo di 4 anni.

di Bz
27 / 3 / 2014

Sudafrica, miniere di platino: lavoratori in sciopero da mesi

Nell’agosto del 2012 ci fu una strage di operai vicino alla miniera di platino di Marikana, in Sudafrica: i morti furono 34 e 78 i feriti, la polizia ha sparato con armi automatiche contro un gruppo di lavoratori, che picchettavano gli ingressi alla miniera, alcuni dei quali armati di machete o di bastoni, provocando un massacro che non aveva precedenti, nell' epoca di Mandela, dopo il superamento dell’apartheid. Lo scontro con la polizia aveva alle spalle alcuni giorni di incidenti pesantissimi tra 2 sindacati presenti tra i minatori: lo storico NUM legato all’ANC, il partito di governo di Zuma e Mandela e l’AMCU, sindacato rivendicativo, che avevano provocato una decina di morti e molti feriti. L’intervento della polizia era finalizzato alla rimozione di picchetti per permettere la ripresa del lavoro dei minatori aderenti al NUM, il che la dice lunga in riferimento alla collusione tra sindacato e governo perdurante nei governi ANC.

Nei 2 anni trascorsi il miracolo dell’economia del Sud Africa, paese emergente membro dei così detti PIGS, ha perso il suo slancio, ha cominciato un rallentamento, prodotto anche da una stagione di rivendicazioni economiche e sociali, frutto del lavoro di una serie di sindacati rivendicativi e di organismi di quartiere e metropolitani.

I minatori, che nella storia sindacale del Sudafrica, e non solo, sono stati il fulcro delle lotte sociali, hanno incrociato, nuovamente, le braccia nove settimane fa, chiedendo un adeguamento dei salari, e non sono ancora riusciti a trovare un accordo.

Lo sciopero è particolarmente contrastato nelle miniere gestite dalla compagnia Lonmin, dopo l'uccisione di un leader sindacale avvenuta lo scorso fine settimana. Gli operai si sono riuniti sulla ''collina 34'' della miniera di Marikana, quella in cui persero la vita 34 dei loro colleghi. Alcuni di loro, armati di bastoni, hanno portato una serie di croci bianche; un modo per ricordare uno dei più sanguinosi episodi di brutalità commessi dalla polizia dalla fine dell'apartheid. I minatori di Anglo American Platinum, Lonmin e Impala Platinum protestano per le paghe troppo basse e chiedono un raddoppio dei salari. Ma le aziende in questione sostengono di non potersi permettere di soddisfare le richieste dei lavoratori. Il confronto tra i sindacati e i 3 principali produttori di platino è in stallo.

I rappresentanti dei minatori chiedono l’aumento del salario minimo a 1155 dollari in un periodo di 4 anni. Anglo American Platinum ha dichiarato che questo rappresenterebbe un incremento annuale del 29%, un costo definito “insostenibile” dal gruppo. Le aziende si sono dette disponibili a trattare, ma “entro margini ragionevoli”.

Lo sciopero è il più grande dai tempi dell’Apartheid e ha colpito il 40% della produzione mondiale di platino. Tutto accade mentre il Sud Africa vive un rallentamento della crescita economica, con un cittadino su quattro senza lavoro.E le nubi all’orizzonte sono ancora più fosche. Le aziende del settore minerario hanno fatto sapere di aver intenzione di ristrutturarsi nel lungo termine e di procedere a dei tagli dei posti di lavoro in un’industria che impiega più di 100 mila persone. “Purtroppo - hanno dichiarato le aziende - dato che l’industria va verso una sempre maggiore meccanizzazione e specializzazione, per avere più guadagni e più produttività, il numero dei lavoratori è destinato a scendere”.