Ni vivos ni muertos (documentario). La sparizione forzata in Messico come strategia del terrore

Un documentario di Luis Ramírez Guzmán e Federico Mastrogiovanni

17 / 11 / 2014

Un documentario sulle "sparizioni forzate" in Messico. Il risultato di un'inchiesta e di un lavoro di tre anni sulle sparizioni forzate in Messico di Luis Ramírez Guzmán e Federico Mastrogiovanni.

Regia: Luis Ramírez Guzmán; 
Guión y Sonido: Federico Mastrogiovanni; Musica: Stefano Bollani;Produzione: Coconut Films; Licenza: Creative Commons BY-NC-SA; Messico, 2014; Durata: 120 min. 

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Nel corso degli ultimi otto anni in Messico, ci sono state più di ventisettemila sparizioni. In molti casi si registra la partecipazione, per azione o omissione, dello Stato, cosa che trasforma una scomparsa o rapimento in una "sparizione forzata".

Alan Calderon, 21 anni, scomparso nella città di Cuernavaca nel dicembre 2011. Dopo due giorni riuscì a chiamare i propri genitori da un ufficio publico della città di Chipalcingo, Guerrero. Da allora si sono perse le sue tracce per sempre. Il suo caso ha le principali caratteristiche di questo fenomeno in crescita: l'arbitrarietà apparente, la partecipazione di gestori dell'ordine pubblico, l'impossibilità di conoscere la sua sorte.

Sulle orme della storia di Alan Ceron, gli autori hanno ricostruito il caso di Rosendo Padilla, scomparso in Guerrero per mano dell'esercito nel 1974, simbolo di sparizioni forzate al tempo della "guerra sporca". Il suo caso è stato l'unico per il quale lo Stato messicano è stato condannato dalla Corte interamericana dei diritti umani.

Attraverso le interviste con i membri delle associazioni delle famiglie delle persone scomparse, avvocati, giornalisti e analisti, il documentario è un interessante viaggio all'interno di questo fenomeno che negli ultimi sei anni e i primi anni del 2000 è diventata una delle pagine più buio nella storia del Messico.

Nella sparizione forzata nulla è accidentale.

Si tratta di uno schema razionale e sistematico dell'orrore.