Impunità per gli assassini politici

Non abbiamo paura

Gli assassini non hanno paura perché sanno che non saranno puniti. Ma nemmeno le loro vittime hanno paura, perché quando si difendono gli altri si cessa di avere paura.

21 / 1 / 2009

Il 19 gennaio nel centro di Mosca, Anastasia Baburova, una giornalista del quotidiano "Novaya Gazeta", e l'avvocato Stanislav Markelov sono stati uccisi a colpi di pistola. L’assassino si trovava dietro di loro e ha colpito dritto alla nuca. Non aveva alcun motivo per avere paura. Nessun assassinio politico ha infatti portato finora a processi o condanne.

Stanislav Markelov era un avvocato eccezionale.
Si è occupato infatti di casi pericolosi e senza speranza. Come avvocato moscovita, si è sempre occupato, andando di persona, in Cecenia. Ha rappresentato gli interessi delle vittime delle punizioni extra-giudiziaria e della tortura. Ha anche affrontato altri casi altrove, in particolare si è occupato di coloro che erano stati attaccati da gruppi fascisti russi.
Stanislav ha difeso quanti sono stati uccisi o umiliati dallo Stato. Era un amico del nostro giornale e il suo consulente legale. Ha difeso i civili di cui ha scritto Anna Politkovskaja. Ha rappresentato i nostri giornalisti in tribunale. Stanislav è stato avvocato per la famiglia di Igor Domnikov, un editor di "Novaya Gazeta" assassinato nel 2000, e ha cercato di costringere le autorità ad aprire un procedimento penale nei confronti dei responsabili dell'uccisione che sono ancora oggi liberi.

Anastasia Baburova ha iniziato a scrivere per la "Novaya Gazeta" solo nel mese di ottobre del 2008.
Era un suo desiderio lavorare per questo giornale e ha deciso di indagare sui crimini commessi dai gruppi nazisti russi. Purtroppo, ha avuto troppo poco tempo per fare il suo lavoro.

Di fatto, Stanislav e Anastasia erano semplicemente persone oneste che non potevano tollerare quanto la maggioranza nel nostro paese ha accettato. Questo è bastato ai signori e padroni della Russia - coloro che sono autorizzati a uccidere nel nostro paese - per emettere il loro verdetto.
Questi sono solo gli omicidi più recenti di persone che hanno scelto di non stare dentro al sistema. Un avvocato trentaquattrenne che difendeva i ceceni dai militari russi e che difendeva i soldati russi dai loro comandanti corrotti. Un avvocato che prendeva parola contro i neonazisti che hanno tutto il sostengo del regime e che difendeva gli antifascisti russi che il regime mandava in prigione. Markelov ha difeso giornalisti e quanti combattono per i diritti civili che lui stesso si impegnava a difendere. Di conseguenza, l’elite degli avvocati moscoviti lo riteneva un outsider.
Nastya Baburova aveva 25 anni e pure lei era una romantica ribelle, un’anarchica esponente dei movimenti antifascisti che ha preso parte alla manifestazioni di dissenso.
Non era un caso che Nastya fosse in compagnia di Markelov: lei aveva scelto consapevolmente questa strada nella vita. Agli occhi del regime e della gente comune, che vuole soltanto tenersi fuori dai guai e sopravvivere quietamente nell'attuale regime, la scelta di Nastya l’ha resa un’outsider. Poche persone nel nostro paese potrebbero morire come è capitato a lei e si tratta di coloro che lottano per fermare gli assassini. Nell’ufficio davanti al quale Stas e Nastya sono stati uccisi, le persone hanno sentito colpi di arma da fuoco e subito hanno capito quello che era accaduto. Ma avevano paura di uscire o di guardare persino dalla finestra.
La ragione dell'omicidio di Markelov potrebbe essere trovata praticamente in tutti i suoi casi. Che includono quello di Budanov. Stanislav Markelov stava chiedendo che ci fossero nuove imputazioni contro l’ex-colonnello Budanov, appena rilasciato sulla parola, per lo stupro di Elza Kungayeva. Le probabilità di successo erano piuttosto elevate, poiché i dettagli sullo stupro (che ha preceduto nel 2000 il suo assassinio da parte di Budanov) sono inserite tra i materiali del processo.
Potrebbe benissimo essere che gli ex superiori e complici del "Cadetto", il poliziotto Lapin dalla lontanissima regione di Khanti-Mansijsk, siano i mandanti dell'uccisione di lunedì. Lapin è stato condannato a 11 anni di reclusione per il rapimento, la tortura e l'assassinio di un ragazzo ceceno di nome Zelimkhan Murdalov (e Stanislav Markelov ha rappresentato in tribunale i suoi genitori). Anche i superiori di Lapin hanno preso parte a rapimenti e torture. Avvisi di garanzia sono stati emessi per il loro arresto diversi anni fa, ma, apparentemente, non si sa dove siano.
L'ordine di uccidere l'avvocato potrebbe essere arrivato dalla Cecenia. Markelov con provocatorio coraggio ha deciso di occuparsi di casi riguardanti la costruzione di prigioni segrete nel villaggio di Tsentoria, paese nativo della famiglia di Kadyrov e dove i ceceni sono torturati e uccisi.
Dopo l'assassinio di Anna Politkovskaja, con cui Stanislav Markelov era strettamente legato per questioni relative al nord del Caucaso, ci siamo resi conto che molti di noi ? giornalisti, avvocati e attivisti ? potremmo essere i prossimi. Dopo l’assassinio di Anna molte persone hanno atteso che il regime prendesse parola in modo chiaro e facesse qualcosa di decisivo. Ma
quello che abbiamo sentito forse sarebbe meglio non venisse riferito.
Lunedì all'elenco delle nostre perdite si sono aggiunti Markelov e Baburova. Non è una sorpresa. Noi non siamo gli unici a raccogliere il messaggio inviato dal regime e lo ha capito benissimo anche tutta l’immondizia fascista del paese.
Non è un caso che Stanislav e Nastya erano amici da molti anni (lei aveva solo 25 anni!) Erano persone che avevano uno comprensione assolutamente chiara di cos’è il bene e cos’è il male. E certi pensieri acquisiscono peso e senso quando poi le persone agiscono.
Gli assassini non hanno paura perché sanno che non saranno puniti. Ma nemmeno le loro vittime hanno paura, perché quando si difendono gli altri si cessa di avere paura.
Quelli che oggi hanno paura sono le persone che si tengono fuori dai problemi, cercando di sopravvivere a questi brutti periodi, ma (per qualche ragione) i brutti periodi non sembrano avere fine.


Vedi anche:
Novaya Gazeta: il giornale che non vuole nessuno
Russia: la democrazia a suon di pallottole
Assassinati l’Avvocato Stanislav Markelov e la giornalista Anastasia Baburova

Articolo originale

*La "Novaya Gazeta" è il giornale per cui lavorava Anna Politkovskaja uccisa nel 2006 a colpi di arma da fuoco e la giovane free lance Anastasia Baburova uccisa il 19 gennaio 2009 in centro a Mosca. Novaya Gazeta è l'unico quotidiano indipendente russo.