Salutiamo Ivana Hoffman, che continua a contagiarci ancora

7 / 3 / 2017

Riportiamo l'ultimo comunicato dell’Antifascist Internazionalist Tabûr, che con queste parole vuole ricordare Ivana Hoffman, nome di battaglia Avasin Tekosin Günes, caduta due anni fa, a soli 19 anni, a pochi chilometri da Kobane. La sua scelta di entrate in Rojava per combattere le milizie del Califfato Nero va ricordata. Infatti, Ivana è stata la prima combattente internazionale che ha perso la vita fronteggiando valorosamente l'Isis, combattendo fino all’ultimo proiettile nonostante la loro postazione fosse stata accerchiata dai miliziani nemici. Nel tentativo di fermare la loro avanzata, Ivana ha perso la vita, scrivendo così una pagina eroica sul campo di battaglia in Rojava. Il battaglione internazionalista Antifa Tabûr nel secondo anniversario dalla sua morte vuole ricordare questa valorosa donna e compagna, a cui hanno dedicato il loro battaglione. Alla vigilia di una grande giornata di lotta per tutte le donne del mondo ci uniamo nel ricordo di Ivana. Sehit Namirin - Martyrs Never Die

Ivana Hoffman è nata in Germania il primo settembre 1995, era una comunista tedesca di Duisburg. Era  militante del Partito Comunista Marxista Leninista della Turchia-Kurdistan (MLKP) e lottò dalla parte delle Unità di Protezione del Popolo (YPG) e le Unità di Protezione delle Donne (YPJ) in Rojava. Il sette marzo del 2015 è caduta combattendo lo Stato Islamico dell'Iraq e Levante, nella città siriana di Tell Tamir.

A Duisburg Ivana aveva militato per anni nell'organizzazione "Young Struggle" (Lotta Giovanile), e dall'età di tredici anni si era fortemente ed ostinatamente impegnata nella lotta contro il sessismo e il razzismo. Nel 2011 prende contatto con il MLKP, e nel 2014 si unisce alla lotta armata per la liberazione del Rojava.

La sua lotta era per l'umanità, ma anche per costruire un ponte tra la rivoluzione nel Rojava e la lotta di classe in Europa. Parliamo di una delle prime combattenti tra gli Internazionalisti, che non poteva tollerare la sofferenza di qualunque persona, e che ha voluto combattere il fascismo in tutti i fronti. Una delle sue prerogative era la liberazione delle donne, opponendosi sempre ai meccanismi di oppressione patriarcale e al completamento tante volte macista degli uomini (inclusi i suoi compagni).  

Ivana è stata, inoltre, una persona allegra, che a suo modo diffondeva ovunque buon umore. Nelle sue lettere parlava di ritornare, cosa che poi ha fatto. 

Però quello che rimane in noi non è il dolore per la sua perdita, quello che ci resta invece è la sua scelta e la volontà di lottare: "Quando ritornerò contagerò ciò che mi circonda, i miei compagni e amici con lo spirito combattivo e la forza di volontà, sarò come le canzoni più belle, e tirerò il carro con tutte. Sarò una guerrigliera piena di amore e speranza per il prossimo".