Sao Paulo - Cortei e scontri dopo l'omicidio di Douglas da parte della PM

Questa domenica a S. Paulo Douglas, ragazzo diciassettenne, ha perso la vita a causa di un colpo in pieno petto sparato da un poliziotto della Polìcia Militar. Sono seguiti moti di indignazione nel bairro di Jardim Brasil per i due giorni successivi.

29 / 10 / 2013

 Da due giorni nel bairro di Jardim Brasil di Sao Paulo continuano a verificarsi cortei e scontri a seguito dell'omicidio di Douglas Martins Rodrigues, giovane studente di 17 anni, da parte di un poliziotto della Polìcia Militar.

In uno dei quartieri più contraddittori della città, dove il controllo militare è molto pesante e diffuso, nel pomeriggio di domenica il poliziotto Luciano Bispo ha sparato a sangue freddo nel petto del ragazzo, dopo avergli intimato di fermarsi per fare un controllo. Douglas si trovava su una della vie del bairro perché stava accompagnando il fratello tredicenne da un amico, quando la pattuglia di polizia, chiamata ad intervenire per una segnalazione di disturbo della quiete pubblica, si è fermata all'improvviso. 

Scendendo dal veicolo per iniziare un controllo, il poliziotto che stava dalla parte del passeggero ha sparato a Douglas colpendolo nel petto. Ci sono voluti all'incirca dieci minuti affinché arrivassero i soccorsi, che hanno trasportato il ragazzo al Pronto Soccorso più vicino, dove purtroppo è deceduto poco tempo dopo.

La morte del ragazzo ha coinvolto moltissimi degli abitanti del quartiere, facendo salire una profonda indignazione, a cui le dichiarazioni dei capi della polizia non hanno fatto altro che ingrandirla. Per quanto l'agente responsabile sia stato arrestato in flagranza per omicidio e sia stato avviato un'indagine, la dichiarazione ufficiale è che il colpo di pistola sia partito accidentalmente. Parole alle quali replicano gli abitanti, adducendo che lo sparo fosse intenzionale e denunciando la continuità della violenza della polizia nei controlli del quartiere, dove spesso si verificano abusi di potere con maltrattamenti e percosse.

 Secondo il fratello della vittima, infatti, il poliziotti aveva estratto l'arma già da quando era sulla macchina e, senza che Douglas avesse reagito in qualche modo o addirittura parlato, ha fatto esplodere il colpo.

Nel tardo pomeriggio di domenica sera all'incirca trecento persone hanno formato un corteo che ha barricato la strada principale del quartiere e portato avanti per diverse ore scontri con i reparti mobili della polizia. Durante gli scontri, sono stati bruciati tre autobus e una vettura, e alcuni dei manifestanti hanno fatto irruzione in due banche della zona. Alla fine della giornata, sono state arrestate all'incirca novanta e sei quelle ferite.

Ieri [lunedì 28, ndr] per il funerale del giovane in un centro evangelico di Jardim Brasil, quasi mille persone hanno partecipato alla cerimonia, dando vita ad un corteo lungo quattro chilometri, scortato a vista da ingenti reparti di polizia e da un elicottero. Molti i segnali di rabbia e lutto per il giovane, come hanno testimoniato la maggior parte delle attività e dei negozi del bairro che sono rimasti chiusi.

 In concomitanza, sui social network si sono diffusi gli hashtag #NãoFoiAcidente,# DesmilitarizaçãodasPolícias e # ForaPMdoMundo che rispecchiano la percezione sociale ben presente nel Brasile delle mobilitazioni: la violenza della Polìcia Militar e di Stato, che nei cortei e nelle periferie delle città troppo spesso porta all'uso delle armi da fuoco.