Lunedì 21 marzo: Newroz piroz be!
Oggi è il Newroz, festa di libertà contro l'oppressione; ad Hakkari, però, si respira ancora l' odore acre dei lacrimogeni di ieri.
Partiamo per Yuksekova, per il Newroz che dovrebbe riunire tutti i Kurdi
anche delle città limitrofe. Dopo 2 check point della polizia turca, arriviamo.
Una folla immensa sta andando verso la spianata della festa, vediamo tantissimi giovani che urlano slogans e subito pensiamo a ciò che abbiamo vissuto ieri.
I ragazzi qui sono nati nell' oppressione, nella paura, ed è
comprensibile la
rabbia che portano dentro. Purtrooppo qui il semplice gesto di lanciare sassi comporta un uso sproporzionato della forza da parte delle polizia
Arriviamo alla spianata con lo striscione "Liberi tutti" riferito
ovviamente
alla detenzione di sindaci e difensori dei diritti umani: è un
ovazione!
Inizia il newroz con una festa di colori, musica, balli e abbracci. Anche noi veniamo invitati a salire sul palco e vediamo una folla
immensa (intorno alle 25.000 persone), migliaia di braccia alzate, bandiere e
sciarpe gialle, rosse e verdi.
Si accende il fuoco del Newroz tra canti ed applausi: la speranza è che giunga anche x questo popolo degno, finalmente la pace.
La festa si conclude in un clima di grande tranquillità, interrotta dopo
poco
da cariche di polizia proprio davanti al nostro hotel.
Presumiamo che, come ieri, i giovani curdi in marcia (sempre nel fondo
del
corteo) abbiano lanciato sassi e molotov e che la polizia abbia come
sempre risposto in modo particolarmente violento.
Nonostante tutto...newrox Piroz Be....!!!
22 - 23 marzo: da Hakkari a Diyarbakir
Lasciamo Hakkari in mattinata e ci avviamo verso la cittadina di
Uludere, attraversiamo le montagne innevate che separano la Turchia
dall' Iran e che sono triste scenario del passaggio di profughi; proprio
nel bel mezzo di questo paesaggio irreale, il nostro pulmino ci
abbandona miseramente; dopo aver aspettato due ore il meccanico Ford dalle
Lunghe Scarpe a Punta (che hanno trafitto non pochi cuori), decidiamo
di dirigerci verso Sirnak dove incontriamo il Sindaco.
Durante il colloquio egli ha modo di tracciare una panoramica di quanto avvenuto nel Newroz di quest' anno, rendendo conto del clima di tensione
che anche noi abbiamo respirato.
Le elezioni del 12 Giugno unite allo schieramento di 50.000 militari
nella sola area della città, non hanno favorito infatti un sereno
svolgimento del Newroz, che in molte località si è concluso con la
marcia della Pace e l'intervento della polizia turca.
Lo stesso Sindaco e una sua consigliera rischiano di dover passare
rispettivamente 15 e 10 anni in carcere a causa di quanto espresso
durante una conferenza stampa.
Il Sindaco ci conferma quindi di quanto le operazioni sia militari che politiche contro i Kurdi non si siano arrestate.
Nel momento in cui ci apprestiamo a lasciare la città veniamo raggiunti
davanti al Municipio dall'altra delegazione la quale ci da notizia di
quanto sta avvenendo nella città di Nusaybin: sembra infatti che dopo i
pesanti scontri che hanno seguito il Newroz e che hanno portato al
ferimento di 150 persone, i militari abbiano imposto il coprifuoco.
Gli scontri sarebbero stati provocati dalla restituzione delle salme di 2
guerriglieri.
Decidiamo quindi di passare da Nusaybin ma ci giunge notizia che l'ingresso in città è stato vietato. A tardissima notte arriviamo a Diyarbakir.
Questa mattina, abbiamo 2 incontri importanti: il primo alla tenda delle Madri per la Pace (Sultan Koyun-Kurum), il
secondo con l' Associazione dei famigliari dei detenuti politici
(Tuhad-Fed).
Nel primo una madre di 62 anni ci racconta di suo marito che, nonostante
l'età (65 anni) è condannato a 11 anni di carcere.
Il presidente dell' Associazione ci fornisce alcuni dati:
- dal 2008 ad oggi 4.500 minori sono stati arrestati e di questi 2.900
solo nel 2008;
- attualmente ci sono circa 100 minori che devono scontare una pena;
La legge carceraria è stata modificata nel 2010, per cui anche i bambini
accusati di terrorismo scontano solo due terzi della pena (come i
detenuti per reati comuni), invece che i tre quarti previsti per i
maggiorenni accusati dello stesso reato.
Veniamo inoltre a conoscenza di come la condizione carceraria sia peggiorata in quanto a seguito della modifica della legge antiterrorismo
del 2005 i civili possono incorrere in problemi penali anche solo a
conferenze stampa o manifestazioni pacifiche.
Questo rende praticamente impossibile alla popolazione Kurda di esprimere la propria opinione.
Domani è previsto il nostro rientro in Italia ma continueremo ad
aggiornarvi di quanto avviene in questo paese che non cè...il Kurdistan.
Biji Kurdistan!!!