Giornata di atelier dedicati ai temi chiave del Forum

Tunisia - Donne, libertà di circolazione, razzismo e rifugiati: la seconda giornata del Forum Magrebino sulle Migrazioni

Gli attivisti della carovana partecipano ed intervengono agli incontri

20 / 4 / 2014

La seconda giornata del Forum Sociale Magrebino sulle migrazioni si è strutturata in 7 tavoli di discussione che hanno affrontato i diversi aspetti dei processi migratori. Sono state analizzate le conseguenze delle politiche migratorie e degli accordi di mobilità tra UE e i paesi Nord Africani, il dramma dei dispersi e dei morti nel Mediterraneo, la lotta al razzismo e alle discriminazioni, la libera circolazione e l’apertura delle frontiere, la condizione delle donne migranti e dei rifugiati.

Nel corso degli atelier la Carovana “Sulle sponde dell’Euromeditteranneo” ha condiviso con attivisti provenienti da oltre 10 Paesi i principi della Carta di Lampedusa partendo dalla considerazione che non si tratta di una proposta di legge, ma di un patto costituente tra tutte le realtà che l’hanno sottoscritta. Ogni organizzazione e ogni attivista che aderisce si assume quindi la responsabilità di lottare, nei propri ambiti di intervento, affinché i principi della Carta vengano affermati. Su queste basi anche nel corso del Forum sono state raccolte diverse adesioni, con l’ambizione di allargare ulteriormente questo processo di discussione e di messa in rete tra tanti e diversi.

Ma la Carta non si limita a voler creare una rete di attivisti del nord e sud del Meditterraneo, poiché l’impegno di chi la sottoscrive sta nella volontà di mettere in atto questi principi; chiudere i CIE, lottare per l’abbattimento delle frontiere dentro e fuori l’Europa, sostenere con forza i diritti di scelta, di libera circolazione e di mobilità sono sfide che presuppongono delle azioni concrete e il superamento delle leggi attuali, non soltanto in materia di immigrazione.

Ogni atelier si è concluso nel pomeriggio con la socializzazione di alcune proposte progettuali e con la definizione di un piano d'azione comune che verrà discusso ulteriormente nell’assemblea plenaria di domani, giornata conclusiva del Forum.

Le discussioni nel corso degli atelier hanno inoltre ridato corpo ad uno dei pilastri della Carta: allontanarsi dalla prospettiva eurocentrica attraverso cui generalmente vengono affrontati i processi migratori, rifiutando la prospettiva assistenzialista per costruire invece un Euromediterraneo di diritti comuni. I diritti dei migranti sono i diritti di tutti, poiché non si può pensare al fenomeno migratorio senza tenere in considerazione i diritti legati al lavoro, alla casa, alla sanità, all’istruzione e soprattutto alla ricerca di una vita degna.

E’ emersa con forza la necessità di lottare per impedire che l’UE e gli stati membri trasformino i Paesi del Bacino Sud del Mediterraneo nei cani da guardia della Fortezza Europa, processo in atto già da diversi anni ma rafforzato ulteriormente con gli ultimi accordi di mobilità bilaterali tra UE e Tunisia (2014), e UE e Marocco (2013).

Una delle proposte emerse dagli atelier consiste nella creazione di una sorta di Unione del Magreb-Mashrek che potrebbe, attraverso una politica condivisa, avere maggiore capacità negoziale nei confronti dell’UE, oltre che promuovere la democrazia e l’affermazione dello Stato di Diritto nella regione. Nonostante questo è emerso altrettanto chiaramente quanto ci sia una mancanza di volontà politica nell’affrontare la questione da parte dei Governi del bacino Sud del Mediterraneo, senza dimenticare peraltro quanto questa volontà sia fortemente condizionata e determinata da rapporti di forza che vedono l’Ue in posizione dominante.

Un’ulteriore proposta progettuale consiste nella costituzione di un Osservatorio sulle migrazioni che avrà il fine di fare una mappatura delle realtà organizzate che si occupano dei processi migratori, in particolare per la messa in rete delle associazioni composte dai familiari delle vittime e dei dispersi in mare. L’Osservatorio avrà quindi tra gli obiettivi di ottenere finalmente informazioni da parte dell’UE e degli stati membri rispetto a chi è detenuto nei CIE e a chi ha perso la vita in mare.

I temi del razzismo e della libera circolazione nel Magreb sono stati affrontati come elementi determinanti della questione migratoria, così come la questione dei rifugiati che in Tunisia assume un particolare rilevo vista la situazione in cui si trovano ancora centinaia di persone nel campo di Choucha.

Domani il Forum si concluderà con la definizione delle ultime proposte che vedono come obiettivo la continuità di questo percorso che vedrà come ulteriore tappa il Forum Sociale Mondiale 2015 che si svolgerà a Tunisi.

"Sulle rotte dell'Euromediterraneo" in Tunisia, Turchia e Libano organizzate da:
Un Ponte per ...
Coalizione Ya Basta Marche, Nordest, Emilia Romagna e Perugia
Info e contatti generali: [email protected] e [email protected]

Contatto in Tunisia 0021699998375 
I report completi dell'iniziativa saranno in Globalproject.info e Unponteper.it
Media Patner dell'iniziativa: Nena News, Osservatorio Iraq, Progetto Melting Pot Europa, CORE online

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Seconda giornata del Forum Magrebino sulle Migrazioni

Interventi dal Social Forum Magrebino sulle Migrazioni 2014

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Atelier sull'apertura delle frontiere nell'area Maghreb/Machrek

Commento di Gustave Massiage a margine degli atelier del Forum sulle Migrazioni