Forum Sociale Magrebino sulle Migrazioni

Tunisia - Donne migranti e diritti negati

L'atelier dedicato alla vulnerabilità delle donne migranti

20 / 4 / 2014

La questione femminile nelle migrazioni si compone di molti elementi che la rendono una delle più multiformi lenti di ingrandimento da cui guardare ai flussi migratori. Uno dei tavoli più partecipati è stato quello sulla situazione della donna migrante, che ha dato riflesso di questa complessità, portando alla luce alcuni punti di raccordo fra le partecipanti, appartenenti ad associazioni di donne tunisine, marocchine, algerine e francesi.

I flussi dal subsahara al Maghreb alimentano sacche di emarginazione nelle città del Maghreb che sembrano ricalcare quanto succede nelle metropoli europee; donne migranti e sole sono bersaglio di violenze, spesso con fini sessuali, di tratta e di prostituzione. Le testimonianze delle donne nigeriane e mauritane arrivate nel Maghreb ci parlano di mancaza di casa e di cure mediche, di discriminazione, di prostituzione o matrimonio forzato in cambio di protezione. Molte donne provenienti da paesi in conflitto, inoltre, hanno subito violenze e stupri a causa dell'appartenenza etnica o religiosa. Nonostante ciò alle vittime di tale violenza, che possiamo configurare come politica, non viene riconosciuto alcuno status giuridico correlato che permetta loro di uscire dalla clandestinità e di intraprende un reale percorso di integrazione. Come emerge dagli interventi le associazioni e le istituzioni attive sul piano assistenziale non lavorano per favorire l'indipendenza e l'autonomia delle donne migranti che una volta soddisfatto il bisogno primario sono di nuovo sole ed isolate. Sono dunque le stesse associazioni ed istituzioni a rendere inefficace ed inefficiente il proprio intervento nel lungo periodo.

In questo quadro il tavolo ha individuato e incluso nel documento finale vari aspetti della vulnerabilità propri della donna migrante: quello economico con particolare riferimento alla dipendenza dai membri maschili del nucleo famigliare, quello giuridico dato che molte migranti hanno un documento collegato al permesso di soggiorno di un parente, quello medico perchè rivolgendosi ad un ospedale non vengono assistite adeguatamente e rinchiuse nei CIE se clandestine ed, infine, vulnerabilità sociale perchè spesso sono emarginate e prive di una comunità di riferimento.

Tutti questi livelli devono essere aggrediti con un'ottica di genere a partire dalla rivendicazione trasversale di diritti, per trasformare fragilità e debolezze in punti di forza.

"Sulle rotte dell'Euromediterraneo" in Tunisia, Turchia e Libano organizzate da:
Un Ponte per ...
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I report completi dell'iniziativa saranno in Globalproject.info e Unponteper.it
Media Patner dell'iniziativa: Nena News, Osservatorio Iraq, Progetto Melting Pot Europa, CORE online

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