Tunisia - Intervista a Ramy Salhi dell'associazione Réseau Euro-méditerranéen des droits de l’Homme

20 / 4 / 2014

Tunisia - Ramy Salhi, del REMDH (una delle principali organizzazioni che promuovono il Forum) spiega qual è l’obiettivo di questa terza edizione del Forum Sociale delle migrazioni, che consiste nella ricerca di sinergie e di percorsi comuni tra tutte quelle realtà che si occupano dei processi migratori.

I partenariati tra UE e i Paesi del Sud del Mediterraneo non sono equilibrati: gli accordi bilaterali tra Marocco e UE e Tunisia e UE ne sono un esempio. La società civile non è stata coinvolta in questi accordi, svelando la politica non inclusiva degli stessi.

Alcuni elementi hanno modificato gli assetti precedenti: ad esempio i paesi del Magreb erano prima soltanto paesi di partenza; poi anche di transito e ora anche di insediamento. Questo pone nuovi quesiti in Tunisia, come la risoluzione della questione dei rifugiati che obbliga questi Paesi ad affrontare questioni come il razzismo verso le popolazioni subsahariani, la mancanza di servizi di accoglienza sanitari, formativi e più in generale di tutela dei migranti.

Di conseguenza la difesa di questi diritti deve essere posta non solo nei confronti di chi emigra in Europa ma anche di chi immigra nei Paesi in questione. Inoltre si sono venute a creare delle reti criminali che approfittano di questa debolezza generale. Infine questi Paesi sono in condizione di debolezza anche nei confronti dell’Europa, poiché sono costretti a richiederle sostegni e aiuti economia, piegandosi, di conseguenza, alle imposizioni europee in materia di politica migratoria interna e non.

Il campo profughi di Choucha è un esempio eclatante di isolamento politico e sociale, in cui i migranti in fuga dalla guerra in Libia sono costretti a vivere in condizioni disumane. La Tunisia ha accolto in un breve tempo centinaia di migliaia di migranti che non hanno potuto raggiungere l’Europa ne reinsediarsi nel proprio Paese, tra cui irakeni e palestinesi. Alla maggior parte delle più di trecento persone ancora presenti nel campo di Choucha non è stato riconosciuto lo status di rifugiato e si trovano senza accesso alle strutture sanitarie di base, nemmeno per fronteggiare le nascite o le malattie croniche che affliggono alcuni dei profughi.  

Ramy Salhi affronta infine il tema dei rifugiati siriani e le contraddizioni che incombono nella ricerca della loro dignità.

"Sulle rotte dell'Euromediterraneo" in Tunisia, Turchia e Libano organizzate da:
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