Si è svolto ieri il processo a Tunisi

Tunisia - Liberati Azyz e Sabri!

Grazie alle mobilitazioni dei movimenti sociali tunisini ed internazionali, il blogger Azyz Amami e il fotografo Sabri sono stati liberati ieri notte.

24 / 5 / 2014

Si è svolto ieri, 23 maggio, il processo politico contro Azyz e Sabri, che si è concluso con la liberazione dei due giovani attivisti. Il processo è durato più di dieci ore, così come il presidio di solidarietà al di fuori del tribunale. In molti hanno seguito il processo in aula, dopo una negoziazione con le autorità tunisine che volevano impedire agli attivisti e ai famigliari di assistere al dibattimento.

Il processo si è concluso con la liberazione dei due giovani: si tratta di una grande vittoria dei movimenti sociali che hanno manifestato incessantemente per dieci giorni contro quello che viene considerato l’ennesimo attacco alla libertà d’espressione. L’arresto di Azyz e di Sabri è stato effettuato in piena continuità con i metodi del regime di Ben Ali, ovvero attraverso il pretesto del presunto consumo di cannabis (che peraltro non è stato dimostrato in sede processuale), con l’intento di mettere a tacere uno dei blogger più attivi e conosciuti in Tunisia.

Nella giornata di ieri altri 5 attivisti sono stati arrestati e in serata rilasciati a Sidi Bouzid, proprio per aver forzato l'ingresso in Tribunale durante il processo ad una delle vittime della rivoluzione, che invece di essere parte lesa è oggi accusata di devastazione durante la rivoluzione.

Le mobilitazioni in Tunisia continueranno per ottenere la liberazione dei giovani attivisti arrestati, o ancora ricercati, con l’accusa di aver preso parte alle lotte rivoluzionarie che hanno permesso la sconfitta del regime di Ben Ali. La contraddizione tra l’esaltazione della Rivoluzione e la criminalizzazione di chi l’ha agita è evidente e mira a delegittimare la Rivoluzione stessa. Quella di ieri notte è stata una vittoria che ricarica la gioventù tunisina di nuova linfa e preannuncia una nuova stagione di lotte.

Presidio Tribunale Tunisi 23 maggio 2014 - 3