USA - Uno sguardo alle Primarie 2016

Il primo di Febbraio si sono aperte le sfide delle primarie per la scelta dei candidati alle Presidenziali 2016

7 / 2 / 2016

Con lo Iowa caucus del 1 febbraio 2016 si sono aperte negli Stati Uniti le primarie che porteranno all’elezione del 58esimo presidente del paese, il prossimo novembre. Le primarie si svolgono seguendo un metodo elettivo non diretto, per cui ogni caucus - evento elettorale organizzato privatamente dal partito - o votazione primaria - evento pubblico regolato dalle leggi del singolo Stato - elegge, per ogni Stato dell’Unione, un numero di delegati che passerà per votazioni successive alla scelta dei cosiddetti elettori. Il caucus e l’elezione primaria sono dunque il solo livello in cui la base dell’elettorato è coinvolta direttamente nella scelta del candidato che correrà per le presidenziali. Gli elettori sono invece le figure che, presso il Collegio Elettorale, voteranno a novembre presidente e vicepresidente degli Stati Uniti, scegliendo tra le nomine ritenute dai partiti a termine delle primarie. Gli elettori sono in teoria legati a dare la propria preferenza al candidato la cui nomina è stata scelta dal partito di riferimento, e vengono votati dai delegati a livello di ogni Stato.

Le primarie hanno negli Stati Uniti un valore comunitario e mediatico molto forte, e si svolgono differentemente per il campo dei repubblicani, che per selezionare i candidati raccoglie i voti individuali, e per il campo dei democratici, dove i candidati sono scelti attraverso un processo di raggruppamenti e dibattiti ripetuti negli spazi cittadini (scuole, centri comunitari, eccetera) dove la primaria ha luogo. 

Panoramica sui principali candidati

La corsa presidenziale del 2016 vede fronteggiarsi per i democratici Hillary Clinton e Bernie Sanders. La Clinton, supportata da grossi investitori e dalle classi medio alte, adotta una posizione liberale in materia di diritti civili e immigrazione (tema su cui Obama è stato altamente criticato, soprattutto in merito alla questione dei rimpatri). Si è apertamente impegnata ad affrontare la questione del cambiamento climatico, vedendo in questo ambito nuove opportunità di investimento e business; in generale, in materia economica insiste su agevolazioni fiscali alla classe media e incentivi ai piccoli e medi imprenditori, paventando un aumento nella tassazione per quelli che definisce “i più fortunati di Wall Street.” Sia la Clinton che Sanders sono schierati a difesa del diritto di scelta in materia di aborto, e in supporto dell'organizzazione Planned Parenthood a seguito degli attacchi subiti sia da esponenti e legislatori della destra, che da privati cittadini. Planned Parenthood dal canto suo ha dichiarato il proprio sostegno formale alla Clinton, mantenendo aperto l’appoggio informale agli altri candidati democratici. Bernie Sanders, apertamente ostile a Wall Street e fortemente critico del sistema economico statunitense, insiste sulla necessità di attuare la ripresa economica del paese e il rafforzamento delle classi lavoratrici e delle classi medie stabilendo tassazioni a grossi patrimoni e alle transazioni finanziarie, opponendosi ai trattati per il libero scambio e alla delocalizzazione produttiva, e costruendo una rete di tutele forte, ispirata al modello nord europeo, che garantisca accesso universale alla sanità e all’istruzione. Sanders è schierato a favore delle unioni civili e del same-sex marriage; il suo programma tocca le questioni della tutela delle persone LGBT in materia di salute, alloggio, condizioni di accesso all’istruzione. Contestualmente alle provocazioni che gli sono state mosse durante la campagna elettorale da alcun* attivist* di Black Lives Matter e al lavoro congiunto che ne è seguito, Sanders promuove una piattaforma antirazzista che va dalla demilitarizzazione delle forze di polizia, ad ingenti investimenti in istruzione e occupazione per le comunità di colore, e rispettiva sottrazione di fondi alle strutture carcerarie, alla definzione di un collegamento programmatico tra conseguenze del cambio climatico e tutele alle comunità che più ne sono colpite, spesso (come l’esempio di New Orleans dimostra) comunità di colore. Sanders considera il cambiamento climatico una minaccia alla sicurezza del paese; si fa promotore della carbon tax, per tassare le emissioni di gas serra, attacca frontalmente l’estrazione del petrolio e dei carboni fossili, e promuove forti investimenti nelle rinnovabili, che considera bacini di impiego per le comunità più vittimizzate dall’indotto dei combustibili fossili.

Dal lato dei repubblicani, Donald Trump ha dominato mediaticamente la campagna elettorale facendo leva sull’insicurezza economica e sociale delle classi medio basse e insistendo su una retorica razzista che oppone l’America bianca e cristiana a quella latina o musulmana (a seguito dei fatti di Parigi, ha proposto un segno di riconoscimento per i musulmani americani e si opponeva fermamente all’arrivo di rifugiati siriani. E' serrata,inoltre, la sua opposizione all’immigrazione dall’America Centrale e del Sud: propone la deportazione di 11 milioni di migranti senza documenti, opzione che a suo avviso varrebbe la comparsa di altrettanti posti di lavoro per “nativi” americani). Il dibattito sul possesso d’armi, recentemente rinfocolato a seguito dell’impegno di Obama a regolarne vendita ed uso, ha portato Trump come pure altri candidati repubblicani ad insistere sulla tutela del diritto all’autodifesa per i cittadini americani. Trump, come il suo (per ora) principale avversario Ted Cruz, si schiera contro il diritto di scelta in materia d’aborto e contro la riforma sanitaria avviata da Obama, e si oppone alle unioni matrimoniali non eterosessuali. Le posizioni di Trump in materia economica sono ultra liberiste, e contrarie all'aumento dei salari minimi (#fightfor15, battaglia che continua dal 2012 a livello di elettorato di base e sindacati) che per Trump danneggerebbe la competitività delle aziende. Ted Cruz è su una linea simile in materia di salario minimo e rifiuta completamente la nozione di cambiamento climatico. Marco Rubio è allineato con Trump e Cruz in materia di antiabortismo e si oppone ai diritti civili per i matrimoni e le unioni considerate non tradizionali; nell’ambito delle migrazioni, Rubio si era scontrato con le posizioni dominanti del partito repubblicano quando proponeva dei sistemi per favorire una assegnazione di cittadinanza rapida a coloro che non la detengono, ma ora è rientrato nei ranghi insistendo sulla necessità di chiudere le frontiere; nell’ambito economico insiste sull’insufficienza dell’aumento del salario minimo proponendo un discorso che caldeggia un aumento di professionalizzazione e protezioni per alcune categorie lavorative.

Il caucus tenutosi in Iowa il 1 febbraio ha portato i repubblicani ad ottenere 30 delegati e i democratici ad ottenerne 52. Hillary Clinton batte Bernie Sanders di un esiguo 0.3%: con il 49.9% la Clinton ottiene 23 delegati e Sanders, con il 49.6% di preferenze, ne ottiene 21; O’Malley in Iowa è fuori dal gioco, e si ritira dalla corsa elettorale. Tra i repubblicani, Ted Cruz ha conquistato il 27.6% delle preferenze con 8 delegati; Trump il 24.3% con 7 delegati, e Rubio il 23.1% con 7 delegati. Gli altri candidati repubblicani ottengono 3 o 1 elettori.

I prossimi grossi appuntamenti per le primarie ci saranno il 9 febbraio in occasione della New Hampshire primary, che coinvolgerà entrambi i partiti, e durante il Super Tuesday (1 marzo), quando si terranno sia caucus che primarie per entrambi i partiti in diversi stati.