Don Gallo: "La Chiesa dovrebbe riflettere sull’ironia de “Lo sbattezzo”"

Quasi quasi mi sbattezzo? Questo libro non s'ha da leggere!

15 deputati del PD si improvvisano editor di fumetti in vista del congresso

Utente: nuvoleonline
31 / 7 / 2009

Sull'Unità di giovedì 30 luglio, 15 deputati del PD (Paola Binetti, Luigi Bobba, Marco Calgaro, Enzo Carra, Pierluigi Castagnetti, Paolo Corsini, Rosa De Pasquale, Letizia De Torre, Lino Duilio, Enrico Farinone, Giorgio Merlo, Donato Mosella, Nicodemo Oliverio, Jean Leonard Touadi, Andrea Sarubbi) esprimono il loro disagio per il fumetto Quasi quasi mi sbattezzo, di Alessandro Lise e Alberto Talami (BeccoGiallo 2009), serializzato proprio in questi giorni sulle pagine del quotidiano.

In particolare:

"La striscia, ripresa da un libro di Alessandro Lise e Alberto Talami, ha un livello di ironia e di comicità irrilevanti, si tratta ovviamente di un giudizio oggettivo." Qui il testo integrale.

Venerdì 31 luglio Don Gallo commenta la lettera sulle pagine del giornale:

"Se la Chiesa non accetta neppure una stimolazione ironica vuol dire che ritiene i credenti sudditi". Qui il testo integrale.

Da loro blog, i due autori rispondono con una lettera aperta:

Quasi quasi mi sbattezzo

Non c’è dubbio che l’attuale clima politico e culturale sia piuttosto complesso: siamo quindi stupiti e orgogliosi dell’attenzione che 15 deputati del PD hanno dedicato alla nostra striscia. Sia chiaro: nessuno può essere obbligato a ridere se non vuole, dal momento che la percezione dell’ironia è di quelle che più impegnano la sensibilità (non osiamo dire "l’intelligenza") personale.
La sorpresa poi che il nostro lavoro venisse, per così dire, valutato con un “giudizio oggettivo” si è tuttavia ridimensionata quando abbiamo letto che l’apparizione fantasiosa e umoristica di una guardia svizzera (in forma di animale antropomorfo, sul cancello di casa del protagonista) è stata interpretata come simbolo dell’ingerenza della Chiesa, quando era, piuttosto, un modo per ridere delle ossessioni di Beto.
Sicuramente colpa nostra, che ci siamo spiegati male. Forse, però, una lettura che non si fosse fermata al titolo avrebbe potuto evitare tanto disagio e, magari, aprire un dibattito più costruttivo e concreto sulle libertà personali in tema di religione, sulla laicità dello Stato e sul ruolo della Chiesa nella politica italiana.
Magari ci si sarebbe anche resi conto che “quelle pagine che rivelano un clima tutt’altro che rispettoso di idee, valori e convinzioni” [sic], raccontano - con un’attenzione, ci sembra, invece, molto rispettosa delle opinioni altrui - un altro tipo di disagio troppe volte inascoltato da genitori, parenti e amici. Un disagio che è facile attribuire solo ad atei e ad agnostici, ma che invece è sentito anche da molti credenti.
Lungi da noi, comunque, suggerire con le poche pagine del nostro libro pubblicate sull’Unità che il Vaticano possa essere un’istituzione “ostile, possessiva e intrigante”: ci riesce benissimo da solo.

Cordialmente,
Alessandro Lise
Alberto Talami

Alessandro Lise e Alberto Talami hanno partecipato all'antologia Sherwood Comix - Immagini che producono azioni.

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