11 – 15 maggio 2017 @SaLE Docks

Dark Matter Games - Piattaforma per interventi artistici a Venezia

A cura di S.a.L.E. Docks e Workspacebrussels

10 / 5 / 2017

Introduzione

Dark Matter Games è un progetto artistico che presenta e sviluppa pratiche che intrecciano la dimensione artistica e quella sociale, pratiche spesso escluse dallo spazio delle istituzioni artistiche più tradizionali. Ispirato al saggio Dark Matter di Gregory Sholette, il progetto presenta oltre venticinque pratiche artistiche che prevedono l’interazione sociale e la transdisciplinarità come punto di partenza. Il programma prevede inoltre incontri con ricercatori e attivisti sul tema del rapporto tra arte, lavoro, economia, genere ed attivismo.

La tappa veneziana del progetto sarà seguita da pubblicazione, la cui presentazione avverrà a Bruxelles e Venezia in autunno.

Che cos’è Dark Matter?

Il concetto di dark matter è stato preso in prestito dall’astronomia: è la materia invisibile e subatomica che costituisce tutta la realtà. Il teorico e artista newyorkese Gregory Sholette utilizza questo termine per denotare una tendenza contro egemonica rintracciabile nel campo delle arti. Benchè la pratica artistica sperimentale, orizzontale, ibrida e radicata nel processo sociale sia essenziale nel mondo dell’arte in generale, rimane estremamente invisibile all’interno del sistema attuale, è materia oscura. Il mercato dell’arte, le grandi istituzioni e la storia dell’arte ufficiale rappresentano solo alcuni degli artisti più visibili. Ma quegli stessi artisti non potrebbero a loro volta esistere senza intercettare questa oscura materia liquida, questo movimento tellurico che incessantemente sperimenta e produce segni, simboli, pratiche ed azioni sociali. Noi crediamo che queste pratiche ibride ed innovative siano oggi più rilevanti di quanto lo siano mai state, quando all'invisibilità si affianca un sempre maggiore interesse del sistema istituzionale che "cattura" queste modalità "sotterranee", riducendole in molti casi a prodotti a misura delle industrie creative e culturali.

Per noi, invece, l'insieme di pratiche che definiamo dark matter, rappresenta un altro modo di lavorare e di condividere saperi, immaginari, desideri. Viene concepito un diverso modello di produzione, e ciò che ci interessa è come questo intelletto generale creativo creativo possa organizzarsi.

Liberiamo la Materia Oscura! liberiamola attraverso le risorse della ricerca collettiva e dell’autogestione. La produzione artistica è la continua invenzione di strategie creative radicate nell’esperienza della produzione sociale. La formazione della società è un’immensa e produttiva ricchezza alla ricerca di forme di autodeterminazione e autorganizzazione.

Il risultato ha la forma del gioco, della scoperta, del potere di parola. Questa ricerca non è la conferma delle già note gerarchie, di come noi le conosciamo. Mira invece a dare voce a coloro che non ne hanno, e tutto ciò diventa soggetto politico, discorso comune, forma di espressione e linguaggio.

Una concatenazione di azione artistica e ricerca collettiva

Il metodo di Dark Matter Games comprende due componenti intrecciate basate sulla rcerca/azione. Investigheremo i momenti esistenti e concreti della Dark Matter - forze telluriche di creatività e resistenza che si trovano a sostenere e allo stesso tempo ad influenzare il circuito artistico ufficiale. Istigheremo nuove manovre della materia oscura con giochi urbani, azioni collettive e performance.

Perché Venezia?

Venezia è la città della prima e più famosa Biennale, e nei giorni di apertura la città si trasforma in un polo d’attrazione per l’intero sistema globale dell’arte. La città, che fornisce l’esclusivo scenario dell’evento, diventa a sua volta paradossalmente invisibile. La Biennale contribuisce a ridurre la complessità della città ad un’immagine brandizzata, offuscando la distinzione tra arte contemporanea e turismo di massa. Allo stesso tempo, la Biennale ed il marasma di eventi collaterali (ufficiali e non) che ruota intorno ad essa, sono basati sul grande apporto di un lavoro totalmente invisibile, precario o non retribuito. Questa dialettica tra grande visibilità e totale invisibilità sarà uno die nodi affrontati dai partecipanti dei Dark Matter Games.

Perché i giochi?

Non intendiamo il termine gioco in senso letterale, anche se alcuni lavori saranno effettivamente tali (come ad esempio giochi di ruolo, oppure kit per effettuare mappature urbane che coinvolgono la corporeità). Altri progetti sono basati si basano su call pubbliche che invitano la dark matter veneziana alla interazione, alla partecipazione e alla riflessione intorno ai temi dell'evento (qui pensiamo a workshop, ma anche alla partecipazione a performance dialogiche in luoghi particolarmente significativi della città e così via).

S.a.L.E. Docks (presso i Magazzini del Sale di Venezia, Dorsoduro 265), fungerà da “quartiere generale” di tutta l'operazione.

Partecipanti

Peter Aers (artist, BE)

Arquitecturas Colectivas: (architects/activists, E) 

Christian Bakalov (artist, choreographer, BG)

Filip Berte (artist, BE)

Federico Bonelli (artist, ITA)

Alessandro Carboni (artist, ITA)

Stijn Demeulenaere (artist, BE)

Noah Fischer (artist, USA)

Robbert & Frank / Frank & Robbert, (artists, BE)

Niko Hafkensheid & Valentina Stepanova: (artist, BE)

Roel Heremans (artist, BE)

Philip Janssens (visual artist, BE)

Melih Kiraç (coreographer, performer, TR)

Macao (art/activist collective, ITA)

Tuur Marinus and Flup Marinus (artist, BE)

Diane Rabreau (artist, BE)

Marnix Rummens (dramaturg, BE)

Gregory Sholette (artist, USA)

Kuba Szreder (curator, theorist, PL)

S.a.L.E.Docks (art/activist collective, ITA)

Mauro Somavilla (artist, ITA)

Einat Tuchman (dancer/performer BE/ISR)

Fabrizio Panozzo (docente, ITA)

Hans Van Wambeke (artist, BE)

Karl Van Welden (artist, BE)

Gosie Vervloessem (artist, BE)

Johann Merrich (musician, artist, ITA)

Müge Yilmaz (artist, TR)

More info & contact

saledocks.org

darkmattergames.net

workspacebrussels.be

[email protected]

Dark Matter Games is supported by

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