Breve estratto della traccia per una discussione collettiva...
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"Il tema della sicurezza interna è presente in quasi tutti i paesi
dell'occidente avanzato; si tratta dell'alibi migliore, del pretesto più
evidente ed efficace di ricatto che le elites dirigenti hanno radicato
nella crisi che ci circonda. La sedicente sicurezza della maggioranza è
una sorta di feticcio che copre in tutta sicurezza la corruzione di alcuni."
(Toni Negri, saggi politici “Dalla fabbrica alla metropoli”)
[...] La sicurezza fino a qualche lustro fa richiamava ad un immaginario di
lotte operaie e per i diritti. Era elementare ed istintivo l'accostamento
al termine “sociale”: la sicurezza del lavoro, della pensione, degli
ammortizzatori sociali, del futuro.
Oggi è una parola feticcio in mano al potere, ed il peggior cavallo di
troia di una cultura dell'egoismo, della solitudine, della desertificazione sociale.
Se il mantra securitario è la forma prescelta e lo strumento politico-giuridico atto alla normalizzazione e alla governance al tempo della crisi, è la paura il contenuto, la sostanza e il verbo instillato nelle coscienze ed elevato a paradigma di controllo biopolitico.
[...] Per tutto questo il Falkatraz Festival 2009 avrà come ospite d'onore la questione securitaria nella sua veste più intimista e popolare,sofisticata e naturale nel contempo: la paura.
La politica della paura, quel sistema di "induzione alla (in-)sicurezza" che si giustifica con le necessità imposte dai professionisti della "percezione di(in-)sicurezza", è l'autentica anima della questione securitaria odierna.
Il governo della paura. L'induzione alla fobia di massa è oggi l'espressione più palpabile e aggressiva della cultura della destra; l'istituzionalizzazione delle ronde e del sistema normativo di controllo, sospensione e repressione dell'esercizio dei diritti e della manifestazione dei conflitti simboleggiato dal pacchetto sicurezza, sono l'armamentario della sua forma di governo.
Davvero si tratta dell'estensione della guerra al Terrore di Bush e Bin Laden dallo scacchiere internazionale fin dentro casa nostra e di ognuno.
Una psicopatologia di massa, instillata con le più affilate armi e la forza tecnologica dell'era informatica e massmediatica, che lavora come nuovo stile di goverance per l'infrastruttura securitaria.
Una paura ipertecnologica e postmoderna fatta di microchip, telecamere, urbanistica fortificata e controlli telematici, quanto frutto di antichi insegnamenti: era Hobbes, oltre 5 secoli fa, ad erigerla a fondamento dello stato e principio de facto di limitazione delle libertà naturali.
Mentre però, nel teorico del Leviatano, la violenza dello stato era giustificata e tollerata per sedare la guerra di tutti contro tutti, oggi il controllo securitario è un'arma in mano a ben determinati gruppi di potere e puntata verso tutti gli altri.
È con la paura che ci vogliono soli, chiusi in casa, indifferenti alle cose e al loro cambiamento, in passiva recezione degli eventi.
È con la paura che intendono affossare quanto in questi anni i movimenti hanno saputo costruire e sedimentare in ogni dove.
La paura, anche quelle piccole di ogni giorno, più o meno motivate, più o meno vere, che ci spingono a diffidare dell'altro, a farsi gli affari propri, a non condividere esperienze, a non socializzare, a non voler più comprendere ciò che accade, a non partecipare, ad accettare le soluzioni più semplicistiche, a delegare e lasciar fare...
Tutto il contrario di ciò che siamo, e che vogliamo continuare ad essere.
Quale miglior sedativo della paura per governare e riprodurre la crisi!
[...] Da Falkatraz invitiamo a costruire insieme un'assemblea aperta quanti abbiamo incontrato sulla nostra strada, quelli con cui abbiamo condiviso i percorsi di questi complessi e stimolanti anni, e chiunque si ostini a non accettare lo stato delle cose presenti.
Per continuare.
Abbiamo liberato e costruito questo spazio per restituirlo come momento pubblico a chiunque lo voglia riempire di senso insieme. Noi non abbiamo paura!
LA PAURA E' UNA MAREA CHE TORNA INDIETRO A CHI LA CREA...
Falkatraz, luglio 2009, Parco del Cormorano