Centro Sociale Rivolta, Marghera (Ve)

Mercatino Contro la Crisi 2.0

Utente: chicca
26 / 3 / 2014

Sono trascorsi due anni dall’inizio del progetto Mercatino Contro la Crisi. È giunto quindi il momento di fermarsi a riflettere su cosa abbiamo costruito e dove vogliamo arrivare. Il Mercatino Contro la Crisi è iniziato con l’idea di coinvolgere la città di Marghera in domeniche alternative che andassero contro il consumo di massa proprio dei centri commerciali, cercando di creare invece socialità, in una giornata che potesse riportarci al piacere dello stare insieme.

Avevamo quindi deciso di organizzare un mercatino, per scambiare o vendere oggetti, libri, abbigliamento usato, per affrontare in modo semplice ma deciso la crisi economica degli ultimi anni, sviluppando un circuito di solidarietà e condivisione.

Il Centro Sociale Rivolta ha dato la possibilità di cominciare questo percorso, assieme a quanti ne avevano desiderio e bisogno. Ora è il momento di fare un decisivo passo avanti, coinvolgendo direttamente i frequentatori della giornata, essendone parte fondante.

L’obiettivo che ci poniamo, e che allarghiamo a quanti sentano la voglia di condividere questo percorso, è quello di costruire insieme un "Mercatino Contro la Crisi 2.0" che sia un contenitore di iniziative e proposte culturali e che sia capace di creare idee e suggestioni innovative, mantenendo sempre la caratteristica di possibile "alternativa" all'attuale modello di società consumistica.

Per questo motivo domenica 23 marzo, all'interno del consueto appuntamento mensile, abbiamo proposto la presentazione del libro di Carlo Dottori "Non è il vino dell'enologo", creando un format che ha riscosso molto successo.
Replicheremo, con altre proposte, domenica 4 maggio.

Ecco un commento sulla presentazione a cura di Maria Fiano, di Genuino Clandestino:

Tre le parole chiave di questo incontro. Innanzitutto il titolo del libro di Corrado Dottori: "Non è il vino dell'enologo". E', infatti, il vino del vignaiolo. Del vignaiolo naturale. Spostando l'etichetta "naturale" dal prodotto al produttore. Sono infatti le scelte di chi produce, di chi lavora la terra a fare la differenza. Corrado Dottori è vignaiolo marchigiano e autore di un libro. Spesso certi vini e certi libri vengono associati perchè entrambi parlano di produzione indipendente e vogliono e provano a costruire un gusto autonomo, contro l'omologazione. Nel libro c'è una parte dedicata proprio al "gusto", anzi alla "guerra del gusto" come battaglia di civiltà. La seconda è il lessico: il libro di Dottori è costruito come un lessico. In questo modo sottolinea la necessità e l'urgenza di riappropiarci di un lessico significativo. Si apre con la parola agricoltura e termina con vita. Tra questi due elementi la proposta di una riflessione chiara e attenta, concreta e attiva della terra come posta in gioco, della necessità di superare la dicotomia città/campagna, di riscrivere il profilo del contadino, di ridisegnare l'azione politica. La terza parola chiave è certamente la terra con una prospettiva politica forte, quella della costruzione di una nuova "polis" a partire da pratiche di resistenza già in atto che non sono nè individuali nè isolate. La campagna non è un punto di fuga nè pratica di abbandono ma è l'inizio, il nuovo punto di partenza di un'azione politica che ha al centro i beni comuni, il diritto al cibo, la custodia del territorio. Dentro questa riflessione alcune questioni e alcuni punti appaiono come non negoziabili, primo tra tutti quello sugli OGM.

Per info: [email protected]

Mercatino 2.0