OEF16 - Workshop "Il confederalismo democratico"

A cura della scuola di formazione politica «Odio gli indifferenti» del centro sociale Bruno

3 / 6 / 2016

Si è svolto questa mattina nell’ambito dell’«OltEconomia Festival», a partire dalle 10.45, il tavolo di lavoro «Rojava e confederalismo democratico». L’appuntamento costituiva l’ultima data del ciclo di incontri dedicato a «Forme di Stato e rivoluzione» della scuola di formazione politica «Odio gli indifferenti» del centro sociale Bruno. Filo conduttore di questo percorso di riflessione e autoformazione è stata l’analisi del rapporto tra forme di identità collettiva, istituzioni politiche e movimenti di liberazione; il fine è quello di fornire le coordinate teoriche indispensabili per poter elaborare una visione politica capace di porre le basi di processi costituenti volti al superamento dell’ordine politico e sociale vigente.

La conclusione di questo percorso non poteva quindi che dedicarsi all’analisi della più recente elaborazione politica di Ocalan, in particolare i testi «Il confederalismo democratico» e «Liberare la vita. La rivoluzione delle donne»; oltre che della «Carta del contratto sociale del Rojava». Come negli altri incontri ad una breve esposizione dei testi in questione è seguito un dibattito nel corso del quale sono stati affrontati diversi temi quali il rapporto tra l’esperienza zapatista e quella del Rojava, la radicale diversità delle situazioni presenti nelle varie parti del Kurdistan e soprattutto ci si è posta la domanda di quanto vi sia di «replicabile» in Europa nell’esperienza del Rojava. Senza dubbio essa si configura come frutto di una precisa situazione e di un ben particolare contesto, ma alcuni elementi dell’elaborazione politica che ne sono alla base possono offrire importanti spunti di riflessione anche per noi. Prima fra tutti l’idea di mettere in atto un processo costituente che porti alla creazione di una «forma politica» entro cui si possa svolgere un radicale processo di emancipazione sociale e di genere. Il confederalismo democratico, non come pratica attuata in Rojava ma come teoria complessiva, con la sua radicale critica allo stato nazione e la sua aspirazione a confederare su scala globale spazi locali di autogoverno si pone come teoria rivoluzionaria adeguata al contesto economico e sociale del XXI secolo.