Rebegolo BOOK&WINE - III Edizione

Dal 18 al 20 Dicembre 2015 al Laboratorio Occupato Morion di Venezia

11 / 12 / 2015

“Rebegolo” in dialetto veneziano indica un “fanciullo che non istà mai fermo e sempre procaccia di far qualche malanno” (dal dizionario del dialetto veneziano di Giuseppe Boerio). Insomma un ragazzetto sveglio, ci verrebbe da dire, che va a curiosare là dove gli proibiscono di andare, fa quello che buon senso e norme civili gli direbbero di non fare; aggira e ribalta regole e convenzioni, infrange tabù e crea sovversioni. A noi piace accostarlo, per assonanza e per significato, alla parola “ribelle”, affidandogli anche un altro importante compito: creare nuove strade, alternative a quelle già – e più – battute, liberare idee e piaceri, dare sfogo e incanalare curiosità e spirito critico nella costruzione di nuovi percorsi.

In linea con questa ambizione è nato il “Rebegolo Book&Wine”, una fiera delle produzioni – editoriali e vinicole - indipendenti, sane e libere, che ha visto la sua prima edizioni nel dicembre 2013. Riconosciamo e appoggiamo lo sforzo e il lavoro delle tante case editrici indipendenti che da anni si ribellano a un mercato dell'editoria “mainstream” che ha trasformato il sapere, la cultura e le intelligenze collettive in un mero serbatorio danarifero, piegato alle leggi del più sfrenato consumismo, della logica del “best seller o morte (culturale)” e che è riuscita a plasmare a in quest'ottica tutta la filiera editoriale – dalla produzione dell'oggetto in sé alle vie di distribuzione, di promozione e di vendita, attraverso la concentrazione dei meccanismi che ne regolano il funzionamento, provocando un inevitabile impoverimento del sapere individuale e sociale. 

Gli editori indipendenti si trovano a vivere una situazione di estrema difficoltà, tra mancanza di canali di distribuzione, costi elevatissimi di smaltimento delle giacenze che si sommano ai costi stessi di produzione. 

Queste realtà “resistenti” hanno trovato spazio all'interno del Laboratorio Occupato Morion, in quanto i libri, così come il sapere e la cultura che essi trasmettono, sono beni comuni collettivi da tutelare e diffondere.

L'accostamento con le produzioni vinicole indipendenti del territorio è, oltre che una naturale vicinanza di piaceri, anche segnato da una comunanza di prospettive e di intenti: sono piccole realtà che, con l'amore e la cura verso il prodotto finale, rivolgono in realtà la loro attenzione a tutta la filiera produttiva, proponendo nuovi modi di lavorare la terra, coltivare le viti e dar vita a un prodotto che abbia in sé la capacità di trasmettere quanto un territorio ha da offrire, rispettando una produzione che segue i ritmi naturali, ribellandosi quindi alla mercificazione della terre e dei suoi prodotti.

Il programma della III edizione

//18 Dicembre//

- h18.30 degustazione vini palestinesi dalla collina violata di Cremisan con Patrizia Cecconi

- h20.00 presentazione di “Lessico Deviante” di Patrizia Cecconi a cura di Tra le Righe Project 

Riflessioni sul legame tra manipolazione lessicale pro-Israele e graduale dissoluzione dei principi democratici in Italia. 

La tesi che l'autrice vuole dimostrare è la relazione tra un particolare tipo di manipolazione mediatica - tendente a far accettare alla società italiana le azioni commesse da Israele, nascondendone la natura illegale e spesso indiscutibilmente criminale - e la confusione tra quel che può a buon diritto definirsi democratico e quel che la democrazia nega la stessa essenza.

- h22.00 TUKKIMAN Live concert - a seguire dj_set

//19 Dicembre//

- h16.00 - Rebegolo for kids, letture giochi e tanto altro assieme alle mamme de Casteo.

- h18.30 - degustazione con I Canevisti

I canevisti sono un gruppo di amici, appassionati vignaioli, provetti vinificatori, saggi bevitori, che condividono alcuni valori della cultura del vino. Il più giovane di noi ha una ventina d’anni il più saggio quasi un’ottantina. Qualcuno di noi è un professionista del vino, agronomo enotecaro, viticoltore, cantinere ecc ma la maggior parte semplicemente un appassionato del buon bere. Organizziamo tra di noi degustazioni, cene, gite ed ogni pretesto per divertici e stare assieme.

- h19.00 - presentazione gioco da tavolo "RIOT"

RIOT è un gioco da tavola che parla di conflitto sociale. Le parti coinvolte sono la Polizia, gli Autonomi, gli Anarchici e i Nazionalisti; vogliamo creare una simulazione il più realistica possibile di una situazione di tensione politica e sommossa urbana. Su RIOT ogni giocatore deve scegliere da che parte stare ed ottenere il controllo delle strade della città, occupando i vari quartieri.

//20 Dicembre//

- h18.30 - presentazione di “Biliardino” di Alessio Spataro, Edizioni Bao Publishing

Alessio Spataro, dopo un monumentale lavoro di documentazione testuale e sul campo, ha creato un romanzo grafico stampato solo in rosso e blu (come i giocatori del biliardino), che ripercorre la vita di Alexandre Campos Ramírez, il galiziano che ha brevettato la moderna versione del biliardino. La storia dell'evoluzione del popolare gioco è il filo conduttore delle vicende del libro, che attraversano la guerra civile spagnola, il secondo conflitto mondiale, la dittatura franchista e l'affermarsi delle democrazia in Europa. Un libro appassionante, perché le sue storie lambiscono la Storia con la maiuscola, minuziosamente accurato ma ricco di emozioni, e autenticamente importante, perché racconta la storia di uomini che hanno consacrato la vita a un ideale di libertà che, per molti decenni, appariva irraggiungibile. L'esistenza di Campos Ramírez ha sfiorato quelle di Neruda, Camus, Sartre, lasciando un segno indelebile nella società spagnola, eppure sulla sua figura circolano più leggende che fatti assodati. Questo libro fa ordine nelle versioni alternative sulla vita leggendaria di un uomo la cui importanza travalica l'invenzione per la quale si fa ancora il suo nome.

Se Ernest Hemingway avesse potuto scrivere un libro a quattro mani con Nick Hornby, probabilmente avrebbe scritto questo libro. 

Per una preview estesa, bibliografia e approfondimenti sul lavoro di ricerca di questo libro, visitate anche: https://blogbiliardino.wordpress.com/

- h19.30 - degustazione Falanghina "Selva Lacandona" con Egidio Giordano

A Chiaiano c'è il primo bene agricolo confiscato di Napoli, 14 ettari circa di vigneto e pescheto confiscato alla famiglia Simeoli (Nuvoletta) 13 anni fa. 

- h21.00 - presentazione “Al palo della morte” di Giuliano Santoro, Edizioni Alegre

Roma, nella testa di molti abitanti del centro, finisce al Pigneto. Per questo capita di sentire domande come: «Per andare a Tor Pignattara faccio il Raccordo?». Tanti romani non hanno idea di dove sia Tor Pignattara, non sanno che si trova proprio a due passi dal Pigneto e dai suoi aperitivi. Ogni quartiere col nome di una torre è già al Palo della morte.

Il Palo della morte. Così il personaggio interpretato da Carlo Verdone in Un sacco bello chiama il luogo di estrema periferia dove ha appuntamento con un amico titubante, per partire alla volta di Cracovia. Oggi, nel multiforme slang della capitale, indica un luogo remoto, in un imprecisato hinterland.

Tor Pignattara è un quartiere romano di confine, frontiera non soltanto urbanistica e sociale, ma anche culturale e immaginaria. È qui che negli ultimi giorni dell’estate 2014 viene ucciso Shahzad, giovane pakistano. Lo ammazza a calci e pugni un minorenne romano. Pochi giorni dopo, viene arrestato il padre del ragazzo. È accusato di concorso e istigazione all’omicidio.

La morte di Shahzad è il prologo di una stagione, quella dei pogrom razzisti nelle periferie romane, delle scoperte su Mafia Capitale, delle convulsioni politiche che scuoteranno a lungo la città.

Come un artificiere con una bomba lasciata sul marciapiede, Giuliano Santoro fa brillare la vicenda di Shahzad – l'arrivo a Roma, la vita di stenti, la ricerca di conforto nella religione, il fatale giro in tondo che lo porta all'incontro col suo assassino – e ne insegue le schegge in ogni direzione. Da un caso di cronaca, seguito mentre refluiva nel tran tran di una città che ogni giorno rumina ben altro, si allarga un vortice che trascina nelle pagine migranti, sottoproletari, giovani precari, ronde per la “sicurezza”, neofascisti di ieri e di oggi, un'opinione pubblica ossessionata dal “degrado” e dal “decoro”... ma anche formidabili esperienze di meticciato e solidarietà.

Autore: Giuliano Santoro, giornalista, collabora con il manifesto e con il Venerdì di Repubblica. È autore tra l’altro di Un Grillo qualunque (Castelvecchi, 2012), Guida alla Roma ribelle (Voland, 2013) e Cervelli sconnessi (Castelvecchi, 2014).