Reggio Emilia - Presentazione del libro "Vorrei che il futuro fosse oggi"

La storia dei Nuclei Armati Proletari in un incontro con l'autore Valerio Lucarelli sabato 1 febbraio alle 17.30 presso il Laboratorio Aq16

16 / 1 / 2014

Vorrei che il futuro fosse oggi ci racconta la storia dei Nuclei Armati Proletari, organizzazione armata nata a metà anni '70 nel Sud Italia.

Vogliamo presentare questo libro di Valerio Lucarelli per almeno tre motivi: in primis per la validità storiografica del documento, che fa riemergere, dalla macchia indistinta degli anni di piombo presentata dai più, la storia dei NAP e la loro unicità nell'universo lottarmatista. In secondo luogo per la sensibilità dell'organizzazione al tema del carcere e del pensiero sulla figura del recluso, operando su di esso una sorta di de-stigmatizzazione. Infine per continuare a sfidare il tabù degli anni '70, tabù apparentemente insormontabile sopratutto nella città di Reggio Emilia. Un impegno a decostruire il pensiero per cui gli anni '70 si riassumono nelle Brigate Rosse e le Brigate Rosse nell'omicidio Moro. Un tentativo di togliere il paraocchi e analizzare una stagione che ha segnato profondamente la storia (almeno) italiana e che non merita di essere liquidata in maniera pressapochista. Una stagione che viene agitata ogni qualvolta si esca dal recinto democratico pro forma per attaccare chi questo mondo lo vuole cambiare: noi non ci stiamo.

>> Invitiamo quindi tutti e tutte sabato 1 febbraio alle ore 17.30 al Lab Aq16 per le presentazione di Vorrei che il futuro fosse oggi con l'autore Valerio Lucarelli.

A seguito della presentazione si potrà cenare al centro sociale, per prenotarsi contattare il 3920323200.



Valerio Lucarelli nasce a Napoli il 16 novembre 1969. Buio Rivoluzione è il primo amore, ma gli eventi si susseguono. Un suo racconto entra a far parte dell’antologia Tutto il nero dell’Italia. Conserva una sua rubrica sul quotidiano E Polis, il Signor Palomar, dove racconta ai suoi lettori le tante contraddizioni di una città indefinibile. S’intreccia con le dinamiche vivaci che pure riescono a fiorire in città. Nel 2008 partecipa al Dizionario affettivo della lingua italiana, edita da Fandango. In estate, dalle colonne di Repubblica, ripropone quattro gialli che turbarono la città negli anni Settanta e Ottanta. Nel 2010 partecipa a due antologie. Il monologo scritto per "Presente Indicativo", rassegna di teatro civile, trae spunto dalla drammatica morte del musicista rumeno Petru Birladeanu ucciso a Montesanto "Per errore". Il brano "I conti tornano" presente in "Qui si chiama fatica, storie, racconti e reportage dal mondo del lavoro" descrive l'odissea dei lavoratori della ex Texas Instruments di Aversa. Dopo tre anni di lavoro nel novembre 2010 giunge in libreria "Vorrei che il futuro fosse oggi. NAP ribellone, rivolta e lotta armata" edito dall'ancora del mediterraneo.