Ormai anche i più accesi sostenitori del
libero mercato devono fare i conti con un sospetto: che l'odierna crisi
del capitalismo, con le enormi contraddizioni sociali che porta con sé,
ne mostri limiti irreparabili. "Rivolta o barbarie", il nuovo lavoro di
Francesco Raparelli, radicalizza quest'interrogativo, smascherando tanto
le menzogne prodotte da un trentennio di dittatura neoliberista quanto
l'odiosa retorica del sacrificio collettivo propinata da governi tecnici
e "grandi coalizioni" europee: e se la crisi globale, si chiede
Raparelli, fosse in realtà l'occasione per il capitalismo di compiere un
decisivo salto di qualità nello sfruttamento dell'uomo e della natura?
Attraverso una lucida analisi dei dati economici e delle dinamiche
sociali, Raparelli mostra il legame tra l'offensiva contro diritti del
lavoro, welfare e beni comuni, in corso ovunque in Occidente, e un più
vasto progetto di "recinzione" dell'intera società, giungendo a scorgere
i tratti, con Marx, di una "nuova accumulazione originaria". Come
possiamo scongiurare questa catastrofe? Attraverso una grande
"coalizione di poveri", che miri a realizzare, come non teme di
ribattezzarlo l'autore, il comunismo del XXI secolo. In altre parole, la
democrazia di quel 99 per cento di cui si sono definiti parte il
movimento Occupy e la rivolta degli indignados. Consapevoli che, come
direbbe Brecht, la rivoluzione è la semplicità difficile a farsi.
Prefazione di Paolo Virno.
* Giudizi"Rivolta o barbarie non trascura nulla
di importante per la comprensione
e il sovvertimento del nostro presente."
dalla Prefazione di Paolo Virno
"Il libro di Raparelli è pura dinamite. In modo
rigoroso descrive la gestione neoliberale della crisi
e l’affermazione di una nuova, permanente
'accumulazione originaria'. Con passione, poi,
qualifica le vie di fuga, la rivolta come apertura
del possibile, le istituzioni del comune come
una storia, ancora e di nuovo, da inventare."
Christian Marazzi
"Abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità?
Dobbiamo pagare per questo, aggiungendo al debito
un quaresimale senso dicolpa? Questo libro insieme
agile e profondo rimette le cose a posto
rintracciando le cause vere della crisi e mostrando
che la soluzione è la resistenza e non i sacrifici."
Augusto Illuminati
* Un brano
Fin quando dunque dovremo accettare i sacrifici? Fin dove arriveranno l’assoluzione apparente e il rinvio? Fino a quando non saremo abbastanza poveri. O fino a quando la nostra resistenza non sarà capace di dire basta.
* L'autore