NoDiSex

Stare ai giochi. Olimpiadi tra discriminazioni e inclusioni

Un appuntamento al TPO per lanciare la campagna NoDiSex e riflettere sul tema delle discriminazioni in base all'orientamento sessuale nello sport.

18 / 1 / 2014

A poco più di un mese dall'apertura dei giochi invernali di Sochi, il CONI, le federazioni sportive e gli stessi atleti coinvolti continuano a mantenere un preoccupante silenzio sulla legislazione russa approvata a giugno contro la propaganda di “relazioni sessuali non tradizionali”. E' un silenzio che rischia di renderli complici di chi sta mandando in soffitta uno dei principi fondamentali della Carta Olimpica: “Ogni forma di discriminazione nei confronti di un Paese o di una persona per motivi di razza, religione, sesso, politica, o altro è incompatibile con l'appartenenza del Movimento Olimpico”.

Come ricostruito nel libro di Mauro Valeri “Stare ai Giochi”, anche in passato il Comitato Olimpico ha tentato di assecondare le discriminazioni, dovendo però poi tornare sui suoi passi difronte alle proteste e all'autorganizzazione di movimenti per i diritti delle “minoranze” (le donne, i neri, le persone transessuali e intersessuali, le persone con disabilità). A Sochi la discriminazione riguarderà ancora una volta le persone LGBT, ancora una volta è un dovere di tutti impedirla.

Giovedì 23 gennaio alle ore 18.30, ne parleremo al TPO di Bologna con Mauro Valeri sociologo e autore del libro “Stare ai giochi. Olimpiadi tra discriminazioni e inclusioni”, con Porpora Marcasciano sociologa e presidente del MIT (Movimento Identità Transessuale) e con Lorenzo Longhi giornalista del Corriere dello Sport Stadio, de L'Unità e Sky Sport. 

Il dibattito verrà trasmesso in diretta streaming, con possibilità di interventi in Globalconference, su sportallarovescia.it