Subsonica, l’ultimo live

Max Casacci: vogliamo chiudere ritornando in un luogo essenziale per la nostra storia

6 / 11 / 2012

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La band chiude il tour a Marghera. Il leader Casacci: «Ci prenderemo una bella pausa, ognuno si dedicherà ai propri progetti»

Chiudere un cerchio disegnato in 15 anni di musica, esattamente dove è iniziato tutto. Sabato 10 novembre i Subsonica saranno al Rivolta di Marghera per quello che sarà, almeno per diversi mesi, l'ultimo concerto della band torinese (ore 22, info www.sherwood.it e www.rivoltapvc.org).

Al Rivolta infatti è fissata l'ultima data del tour «Istantanee», nato per celebrare i 15 anni del disco eponimo, «SubsOnicA».
«Vogliamo chiudere ritornando in un luogo essenziale per la nostra storia, ritrovando l'importanza che ebbe negli anni Novanta la dimensione dei centri sociali - spiega Max Casacci, fondatore della band - per le band della nostra generazione sono luoghi fondamentali. Chiudere qui il tour significa gettare un ponte tra il passato e quello che sarà il nostro futuro».

Una tournée come «Istantanee» ha riportato i componenti della band, Samuel (voce principale), Casacci (chitarra), Davide «Boosta» Dileo (voce e tastiere),
Ninja (batteria) e Bass Vicio (basso), a misurare la profonda distanza tra il primo album e l'ultimo «Eden».

«In fase di progettazione sembrava tutto piacevole e divertente, poi è cambiato quando abbiamo dovuto riprendere in mano vecchi strumenti e canzoni di 15 anni fa. Immergendoci in quelle sonorità abbiamo capito quanto fosse diverso l'approccio di quegli anni e ne siamo rimasti molto affascinati - racconta Casacci - questa situazione ci ha scossi e ci ha suggerito quello che potrà essere il futuro più immediato: vogliamo ritrovare quelle atmosfere intrecciando musiche diverse, che facciano muovere, unire dub, jungle e tecno con linguaggi più attuali».

Dopo il Rivolta la band di «Liberi tutti» e «Colpo di pistola» si prenderà una bella pausa, mettendo in «libera uscita» i suoi componenti.
«Abbiamo appena passato due anni molti intensi, scrittura e promozione del nuovo album più cinque tipi diversi di tour - dice il chitarrista del gruppo - dopo il Rivolta staccheremo per qualche mese. Non fisseremo alcun impegno sul calendario così ognuno di noi potrà sviluppare qualcosa di personale. Sicuramente passerà un po' di tempo prima di ritrovarsi tutti assieme». Non è un mistero che nella band negli anni passati ci siano stati diversi attriti e che ognuno abbia coltivato parallelamente delle proprie passioni.

Casacci ama la produzione, Samuel è attivo nei progetti musicali Motel Connection e Krakatoa, Ninja nei LNRipley e Boosta fa il dj e scrive romanzi.
«Siamo una band in cui non c'è uno che decide per tutti, l'equilibrio democratico diventa un'esigenza: in questo genere di gruppi c'è un attrito costante, un misto tra sana competizione e voglia di mettersi in mostra - precisa Casacci - i progetti paralleli possono avere una valenza duplice, da un lato sono una fusono una fuga d'energia, dall'altra, e lo capiamo quando ci mettiamo a scrivere, fanno sì che nessuno rimanga fermo».

Ma i Subsonica appartengono alla razza di musicisti pronti a lasciare come Fossati o i Rem, o a quella che non si riesce a fermare, come Rolling Stones o Bob Dylan? «Noi facciamo parte della categoria di musicisti che rimarranno sempre in movimento, non staremmo fermi nemmeno se si rompesse l'equilibrio all'interno dei Subsonica - ipotizza il chitarrista - . Del resto sono 15 anni che facciamo solo questo e nella vita non abbiamo imparato a fare molto altro, la necessità è sempre un buon motore. Personalmente in questa pausa mi dedicherò per prima cosa alla produzione del prossimo album dei Perturbazione».

Francesco Verni

Tratto da Il Corriere del Veneto del 4 novembre 2012