Venezia - Wave upon wave

Martedì 25/11 alle h 17,30 DOSC incontra Cristina Bocchialini e Ayman El Gazwy. Anteprima italiana del loro lavoro con la presenza dei due registi da Los Angeles.

18 / 11 / 2014

Martedì 25 novembre @ Sale Docks
Ore 17.30, incontro e discussione con i filmmakers freelancers Cristina Bocchialini e Ayman El Gazwy, che lavorano principalmente con l'emittente Al-Jazeera; parteciperà al dibattito anche Davide Carnemolla, attivista di Razzismo Stop Venezia.
Ore 20.00, proiezione in anteprima del documentario "Wave upon wave" e buffet di autofinanziamento.

 Dal primo maggio di quest’anno il collettivo universitario Liberi Saperi Critici di Venezia ha la sua sede in un’ala occupata della sede di Ca’ Bembo, palazzo interessato da una svendita immobiliare. Da quel giorno abbiamo risistemato l’edificio in cui stiamo, aperto il giardino alla città e intrapresonumerose iniziative. In questo ambiente di ricerca culturale e in questo clima di nuove sperimentazioni, si inserisce il progetto DOSC (Dipartimento Occupato dei Saperi Critici), che prevede la realizzazione di quattro incontri di autoformazione articolati su un’analisi politica, storica ed artistica del Medio Oriente.Il primo evento è consistito nella realizzazione di una videointervista a Lorenzo Trombetta, giornalista ed esperto politico dell’area dell’Euro Mediterraneo. Nel secondo abbiamo avuto come ospite Yilmaz Orkan, membro del congresso nazionale del Kurdistan, costruendo insieme un dibattito sul significato di autonomia eindipendenza nella regione del Rojava.

Martedì 25 novembre, all’interno del progetto DOSC, incontreremo i registi Cristina Bocchialini e Ayman El Gazwy. Lei: italiana, regista, fotografa. Lui: egiziano, scrittore, sceneggiatore, regista.

Nel 2009 fondano insieme la casa di produzione Boga Filma a Los Angeles che promuove documentari  riguardo diversi temi dell’euromediterraneo con una prospettiva multiculturale data dalle loro diverse biografie.
(http://bogafilms.com/index.php)

Nel 2010 girano il documentario The Curse Of The Sands (La maledizione delle sabbie), vincitore della tredicesima edizione del Mediterraneo Video Festival e del Golden Award per il Miglior Documentario sui Diritti umani e sulla Libertà”, all’Al Jazeera International Film Festival. Racconta dei residui della battaglia di El Alamein (battaglia svoltasi nel 1942 durante il secondo conflitto mondiale, decisiva per gli inglesi contro le truppe italo – tedesche): dopo settant’anni si stima vi siano ancora 17 milioni di mine inesplose; infatti quella delle mine era stata una delle strategie necessarie in questo conflitto in quanto il deserto non possedeva barriere naturali. Il documentario parla della realtà quotidiana della popolazione costretta a vivere, a scontrarsi, a morire per questa eredità materiale rimasta da un conflitto che, per ciò che ha lasciato, non può definirsi concluso. Scelto dalla giuria dell’Al Jazeera Film Festival in quanto <denuncia dell’assurdità e dell’orrore della Guerra>: una popolazione che continua a morire a causa di questi.

 Il documentario narra questa storiadenuncia il ruolo dei governi e la loroindifferenza intrisa di tante parole e tante promesse per una riqualificazione mai avvenutaparla diuna guerra che continua a mietere vittimedi un popolo che non c’entrava nulla e continua, non risarcito, a morire.

 Nel 2011 i due registi vengono inseriti nel progetto di Ridley Scott Life in a Day.

Nel 2012 girano uno dei loro documentari più importanti, The Factory: parla delle rivolte della fabbrica tessile El Ghazl di Mahalla in Egitto, la più grande con 20000 lavoratori tra Africa e Medio Oriente, fondata nel 1927 da Talaat Harb. Nel 2008 i lavoratori, che vivono in una città-fabbrica, un “microcosmo” della società egiziana, iniziano a rivendicare migliori condizioni lavorative: 10000 lavoratori scendono in piazza a protestare contro privatizzazioni e corruzione; questa è stata la prima protesta anti-Mubarak dal 1981, anno del suo insediamento. La manifestazione è stata repressa brutalmente e la polizia è riuscita a prendere controllo della fabbrica e della città. Nel 2011scoppiano nuove proteste, rispetto alle precedenti però le richieste sono esplicitamente politiche: giustizia sociale, libertà, dignità. È in questo luogo, in questa fabbrica, con le esigenze economiche e poi politiche di questi operai che la rivolta popolare contro Mubarak ha inizio. È in questo luogo che parte la protesta poi sfociata in piazza Tahrir, in cui le richieste sono < pane, libertà, giustizia sociale e dignità personale>. Da lotta sindacale ad una battaglia per una società più civile.

 

L’ultimo lavoro dei due registri, che proietteremo durante l’incontro, è Wave upon Wave (Sotto L’Esilio, Attraversando La Morte), trasmesso da Al Jazeera per la commemorazione del naufragio del 3 ottobre al largo delle coste di Lampedusa. I due registri narrano, compiendolo, il viaggio dei profughi in mare, dalla Siria, passando per la Libia, fino a Lampedusa, da qui verso Milano e poi il Nord Europa. Vuole essere un atto di denuncia verso il business economico che vi è sotteso.

 

Il lavoro della Bocchelini e di El Gazwy è molto importante perché ci permette di guardare a temi che trattiamo ogni giorno nella nostra quotidianità: la guerra e le conseguenze che lascia sulla popolazione, la questione dei profughi e dei migranti, le rivendicazioni di diritti sindacali, civili, politici. Questo incontro ci permette di approfondire queste questioni con un’altra prospettiva, quella che viene dall’altra parte del Mediterraneo, quella di una tv araba (Al Jazeera) che finanzia e trasmette questi documentari, una televisione di un Paese da cui si scappa, da cui questi profughi arrivano. L’importanza sta appunto in questo: aggiungere alle nostre conoscenze un modo diverso per guardare il mondo in cui viviamo.

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