Un tributo ad Act up

Yellow Gloves

A Venezia prima tappa del progetto New York Memories che celebra il collettivo di attivisti e artisti gay nato a New York nel 1987

23 / 11 / 2009


Il 1° dicembre 2009, in occasione della Giornata Mondiale contro l'Aids, Venezia sarà invasa da 10.000 adesivi e 150 manifesti che riproducono l'immagine di due guanti gialli.
I manifesti saranno affissi in città dal 25 novembre al 5 dicembre, gli adesivi saranno distribuiti per tutto il mese.
Yellow Gloves e' la prima tappa del progetto New York Memories che celebra ACT UP, il collettivo di attivisti e artisti gay nato a New York nel 1987 in risposta alla crisi dell'Aids. 
New York Memories e' ideato da Tommaso Speretta, Andrea Goffo e Claudia Zini e realizzato in collaborazione con la Fondazione Claudio Buziol. Il lavoro grafico e' dell'illustratrice Elena Xausa.

I guanti gialli sono un elemento simbolico nella storia di ACT UP. Durante una delle prime dimostrazioni, i poliziotti li indossano per evitare il contagio con i manifestanti sieropositivi.
Da segno di ignoranza e repressione diventano per i membri del collettivo un emblema della lotta contro il panico scatenato dall'epidemia. Riscoprire quell'immagine cosi' evocativa e reinserirla oggi in un contesto pubblico ha l'intento di attualizzare un'esperienza d'arte e attivismo, in Italia ancora poco conosciuta. Scegliere dei supporti economici come adesivi e manifesti, un linguaggio immediato e un approccio diretto significa operare nello spirito di ACT UP.
Dalla fine degli anni Ottanta ACT UP (acronimo di AIDS Coalition To Unleash Power, letteralmente -coalizione per scatenare il potere-) organizza dimostrazioni pubbliche piu' vicine alle performance artistiche che alle tradizionali manifestazioni politiche, boicottaggi, proteste, sit-in e campagne mediatiche. All'interno di ACT UP nascono tra gli altri i collettivi Gran Fury, Little Elvis, Testing the Limits, DIVA TV e lavorano artisti come Donald Moffet, David Wojnarowicz, Felix Gonzalez-Torres e Zoe Leonard.

I membri del collettivo si rivolgono al potere politico ed economico, ai mass media, al mondo dell'arte e al grande pubblico. Usano linguaggi e tecniche rubati alla pubblicità e al marketing e supporti di facile diffusione come poster, spillette, t-shirt e adesivi. Le loro operazioni combattono l'informazione distorta dei media, modificano le coscienze e ottengono risultati concreti sul piano delle politiche pubbliche e delle cure mediche. Questo fondamentale pezzo di storia e' ora al centro di una mostra all'Harvard Art Museum di Cambridge, Stati Uniti dal titolo ACT UP New York: Activism, Art and the AIDS Crisis, 1987 - 1993.
Il 1° giugno 1987 durante la Terza Conferenza Internazionale sull'Aids un gruppo di attivisti protesta contro l'inerzia della politica di Ronald Reagan. 64 sono i manifestanti arrestati dai poliziotti che indossano guanti di gomma gialli per paura del contagio. Al grido di -i vostri guanti non si abbinano alle vostre scarpe, lo vedrete al telegiornale- gli attivisti di ACT UP, con rabbia e ironia, denunciano l'abuso e l'umiliazione subiti. Filmano gli arresti e distribuiscono le immagini ai mass media per testimoniare l'assurdità delle politiche di ordine pubblico, sfidare l'opinione comune, combattere il clima di terrore.

Le due braccia incrociate chiuse a formare un cerchio riprodotte nel disegno di Elena Xausa per New York Memories esprimono l'idea di resistenza e di lotta al silenzio. Il claim -Our gloves don't match indifference- (-I nostri guanti non si abbinano all'indifferenza-) riattualizza il messaggio di ACT UP e dimostra l'importanza di quell'esperienza.
Il 1° dicembre 2009 non e' una data qualsiasi ma il ventennale del primo Day With(out) Art. Ideato dall'organizzazione americana Visual AIDS, e' la giornata di mobilitazione della comunità artistica per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle tematiche legate al virus dell'HIV.
L'arte, fuori dai musei e dalle sedi istituzionali, diventa una forma di attivismo politico e sociale.
Lo slogan di ACT UP -Silenzio = Morte- reso celebre dall'installazione al New Museum di New York e' oggi ancora valido. Yellow Gloves e' solo il primo passo di un progetto piu' articolato che si svilupperà nei prossimi mesi e si concluderà il 1° dicembre 2010. Lo scopo e' contribuire alla costruzione di una memoria condivisa e dare inizio al racconto di una storia collettiva.

Contatti stampa

New York Memories
Tommaso Speretta [email protected] +39 347 95 02 563
Andrea Goffo [email protected] +39 349 54 65 210

Fondazione Claudio Buziol
Elena Bari [email protected] +39 328 97 81 241

Informazioni biografiche
Elena Xausa (1984) lavora come illustratrice e grafica a Venezia. Laureata allo IUAV di Venezia, collabora fra gli altri con la rivista Innov(e)tion Valley Magazine, fondazione Bevilacqua La Masa, i designer Aldo e Matteo Cibic, lo scrittore Cosimo Bizzarri, lo studio Tankboys. Nel 2009 ha fondato assieme a Tankboys il progetto editoriale Automatic Books.
http://www.ex-designer.it

http://www.fondazioneclaudiobuziol.org

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