La due giorni organizzata dal movimento No Tav di Firenze per ascoltare le ragioni dei vari movimenti italiani che si oppongono alle grandi opere

Le grandi opere inutili: due giorni di dibattito a Firenze

Utente: Elis
4 / 3 / 2012

L’appuntamento era fissato da mesi e non poteva arrivare nel momento più appropriato. La due giorni di Firenze, che si concluderà oggi, domenica 4 marzo, è stata infatti un’occasione impedibile per confrontarsi sul tema spinoso delle grandi opere inutili. La giornata di lavori organizzata dal movimento No Tav di Firenze è stata aperta da una delegazione di valsusini che hanno raccontato le vicende dell’ultima intensa settimana del movimento.

Al convegno erano poi invitati vari movimenti e comitati da tutta Italia, arrivati a Firenze per portare solidarietà alla Val Susa, al movimento fiorentino e per spiegare le ragioni del loro dissenso. Erano presenti delegazioni legate al No Mose, lavoratori della Ansaldo Breda, il comitato Rivolta il Debito, l’unione degli inquilini, esponenti del movimento Stoccarda 21, oltre al sindacalista Giorgio Creamaschi, alla scrittrice Simona Baldanzi e all’economista Winfried Wolf. “Quello che c’è dietro ad un progetto come la Tav – ha dichiarato nel suo intervento Cremaschi – è la precisa volontà di creare disuguaglianza. L’ingente quantità di denaro che servirà per quella costruzione dovrebbe essere investito per riorganizzare il sistema dei trasporti”. Un’importante testimonianza sullo stato del sistema ferroviario è infatti arrivata da un’attivista di Italia Nostra. “Per arrivare a Firenze da Crotone – ha detto Teresa Liguori – ho impiegato quasi due giorni di viaggio. Sulla costa ionica le ferrovie sono inesistenti. Penso che tutti abbiano diritto ad usufruire di una mobilità dolce e sostenibile. Proprio per questo Italia Nostra aderirà il 18 marzo alla quinta giornata delle ferrovie dimenticate”.

A Firenze è poi arrivata la voce di un altro importante movimento, il No Mose. “La situazione di Venezia è abbastanza critica. – racconta Cristiano Gasparetto - Noi ci oppiamo ad un’opera tanto inutile  costosa che non risolverà il problema di Venezia. Esiste un progetto di creazione di una metropolitana subacquea, mentre il nostro progetto di metro di superficie è stato ignorato. La strage del Giglio poi non è certo servita a far cambiare idea sulla politica del passaggio delle navi, visto che vogliono far passare dalla laguna navi sempre più grandi a 80 metri di distanza dal Palazzo Ducale”.

Il comitato fiorentino contrario al sottoattraversamento Tav a Firenze ha poi inviato a partecipare uno dei movimenti più significativi d’Europa, che da anni si oppone alla realizzazione di un’opera molto simile a quella progettata per Firenze, il comitato Stoccarda 21. Il movimento, riuscito a mobilitare migliaia di persone, fu una delle cause che portarono i verdi a vincere le elezioni. “Da quel momento – spiega un attivista – abbiamo iniziato a compiere degli errori. Ci siamo fatti coinvolgere in un referendum popolare, entrando a pieno titolo nella competizione elettorale. I nostri mezzi non erano certo quelli di un partito strutturato. Anche per questo il referendum è stato perso e ora la politica ha anche l’appiglio di avere dalla sua parte la consultazione democratica. Noi comunque non ci arrendiamo. Manifestiamo ogni lunedì, quella di questa settimana è stata la 113^ manifestazione”.