Dal Piccolo di Gorizia - Parla il legale.

Accertamenti possibili solo se c’è il consenso

DOMENICA, 07 FEBBRAIO 2010

Utente: luciano
8 / 2 / 2010

Quanto avvenuto ieri mattina all’ospedale di San Polo pone una domanda: è lecito sottoporre chiunque, e soprattutto dei giovanissimi, a controlli sanitari per verificare se abbiano consumato sostanze stupefacenti? Lo è qualora ci sia il consenso da parte dell’interessato o, nel caso di un minorenne, quello dei genitori. A spiegarlo è l’avvocato monfalconese Riccardo Cattarini il quale chiarisce che l’esecuzione dell’esame sanitario è un atto, in linea di principio, ”non dovuto”. E che quindi il soggetto in questione, soprattutto se si tratta di un controllo legato all’eventuale consumo di sostanze stupefacenti, è libero di rifiutare il test sanitario.
«Per accertamenti di questo tipo - osserva il legale - è necessario il consenso che, quando si tratta di ragazzi minorenni, chiama in causa l’autorizzazione da parte dei genitori». E queste regole, secondo quanto affermato dal responsabile del Pronto soccorso, Claudio Simeoni, sono state rispettate con scrupolo sia dai carabinieri che dal personale sanitario.
«Va precisato comunque - precisa ancora il legale monfalconese - che il consumo di stupefacenti, qualora accertato anche attraverso un test sanitario, non costituisce di per sè un reato, presupponendo solo una semplice segnalazione a carico dell’assuntore».