Un articolo dell'estremista di destra Faìlos Kranidiòtis, molto amico del primo ministro Samaràs, delinea preoccupanti scenari repressivi in vista dell'arrivo della cancelliera tedesca e delle manifestazioni di protesta annunciate.

Atene - Lezioni di repressione in occasione della visita di Angela Merkel

Utente: giansandro
7 / 10 / 2012

Atene

Come se non bastasse Psarianòs (deputato di Dimàr, Sinistra Democratica), che umilia il senso della società affermando che la resistenza alle misure di austerity porterà alla bancarotta, si è fatto sentire anche “l’amico per la pelle” del primo ministro, il noto estremista di destra, Faìlos Kranidiòtis. Sul sito di antinews.gr dà corsi di repressione violenta, sulla stessa linea di Antònis Samaràs, il quale, prima di diventare primo ministro dell’estremo governo tripartito del memorandum, prometteva che... avrebbe “tolto i cappucci”. Leggete quindi cosa stanno preparando i think tanks della componente di estrema destra della Nèa Dimokratìa...

(Questo il commento di www.left.gr. Di seguito, invece, le affermazioni di Kranidiòtis)

Martedì si troveranno tutti nell’arena. I molti e giustamente arrabbiati, gli impazienti e i disperati. Ed intorno a loro i lupi sociali. La minoranza dei nichilisti distruttori. Che cercheranno, come sempre, di infiltrarsi tra i gruppi di cittadini e di vivere il loro sogno ossessivo della guerra sociale, sulle spalle dei cittadini. Spero che Syriza tenga in mente dove è stato portato in passato dai corteggiamenti ai vandali e all’atrio del terrorismo. Anche questo partito dovrà superare gli esami del suo ruolo istituzionale.

Obbligo supremo dello stato è assicurare il diritto costituzionale dei cittadini a radunarsi. Sarà quindi un’opportunità eccezionale per la polizia, mentre protegge l’assemblea legittima e il prestigio del paese, per abbassare i cappucci e per svestire i soliti noti-ignoti, circondandoli e spedendoli subito a farsi fotografare dal PM. Il successo consiste nel lasciare la gente manifestare pacificamente, tagliando fuori i “combattenti” avventurosi, arrestandoli e mandandoli a Korydallòs (il più grande carcere greco).

I lupi dell’illegalità nichilista, faranno di tutto affinché non si scarichi qualche arma, affinché qualcuno non riceva un colpo fatale da una mazza. In questo momento, mentre la polizia sta facendo i suoi piani, altri stanno scrivendo i loro progetti per respingere le cariche, per appiccare incendi ed attaccare al lato della massa pacifica. Desiderano il caos, hanno gli spasmi dal piacere dell’idea di un’esplosione sociale a catena.

Questi e quelli che chiudono l’occhio politico, desiderano che martedì l’attenzione della gente non sia sul motivo politico della visita della Merkel, sul miglioramento dei rapporti greco-tedeschi, sulla comprensione da parte della cancelliera tedesca delle particolarità del problema greco e sulle trattative, ma sulla fiamma di una “rivoluzione”.

tratto da  http://www.left.gr/article.php?id=9249