Migliaia di persone al corteo cittadino per lo sciopero generale

Bergamo - Precari, studenti e migranti alla sede Inps: vogliamo reddito e diritti

Lo spezzone "Uniti per lo sciopero" tira dritto verso l'Inps

6 / 5 / 2011

Il centro città è pieno, la manifestazione per lo sciopero generale e generalizzato riempie le strade e, quando il corteo si conclude fermandosi in piazza Vittorio Veneto per ascoltare il rituale comizio dei rappresentanti Cgil… c’è qualcuno che non si ferma!

Precari, studenti e migranti, dietro lo striscione “Uniti per lo sciopero”, tirano dritto e puntano alla sede dell’Inps: “Là dentro tenete la nostra pensione, oggi noi veniamo a reclamarla”.

Non è un’improvvisa voglia di invecchiare, tutt’altro, si tratta di un enorme desiderio di vivere, ma in modo dignitoso: di lavorare con un contratto di lavoro degno di questo nome, di studiare in una scuola che non venga saccheggiata dal ministro di turno, di vivere dove si desidera con i diritti di cittadinanza che spettano a ogni essere umano.

“Siamo stanchi di sentirci ripetere che siamo la generazione che non avrà pensione: la nostra pensione è lì dentro, basterebbe decidere di darcela invece di continuare a spendere soldi pubblici per finanziare le guerre del petrolio e per salvare le banche. Noi la crisi non la paghiamo!!!”

Da una finestra al secondo piano dell’Inps cala uno striscione: DIRITTI PER TUTTI, PRECARIETA’ PER NESSUNO.

I precari, gli studenti e i migranti oggi a Bergamo hanno manifestato uniti, bloccando il centro della città: hanno detto basta ai ricatti e allo sfruttamento, hanno chiesto reddito e diritti.

Le condizioni per poter stare al lavoro sono precarietà e ricatto generalizzati? Allora le condizioni affinché uno sciopero faccia davvero male stanno nella sua capacità di immobilizzare la città e di non farsi imbrigliare in stanchi schemi e rituali. Il vasto universo della precarietà ha scelto di stare unito, perché solo così è possibile uscire dall’invisibilità, dagli schemi e dalle classificazioni di comodo: oggi operai e studenti, migranti, lavoratrici e donne precarie, a Bergamo come nel resto d’ Italia, hanno gridato “Governo e speculatori, senza di noi non siete nulla!”

Qualche mese fa il Presidente dell’Inps, Antonio Mastropasqua, ha dichiarato di non voler fornire in modo pubblico ai lavoratori precari informazioni sulla loro posizione previdenziale: “Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati, rischieremmo un sommovimento sociale”. Eccolo.

Uniti contro la crisi - Bergamo

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