Cosenza, giù le mani da Alessio

Utente: tobbia
2 / 11 / 2011

Abbiamo il piacere e l’onore di conoscere Alessio Abram. Con lui condividiamo molto più di una semplice idea politica. Con Alessio, Silva, le sorelle e i fratelli di Ancona abbiamo in comune anni di Chiapas, curva, piazza e soprattutto migliaia di chilometri d’asfalto percorsi insieme, con pesanti zaini sulle spalle e sciarpe di colori differenti al collo. Con loro abbiamo speso in allegria e dignità frammenti importanti della nostra vita. Grazie anche a loro abbiamo imparato a camminare in basso, ascoltando la flebile ma calda voce di chi vive nei quartieri e nelle periferie.

Conosciamo bene pure gli apparati polizieschi di questo Stato. Non ci piace piagnucolare quando bussano alle porte delle nostre case all’alba, com’è accaduto di recente. Sappiamo che da sempre, in questa democrazia fasulla, esistono liste nere di attivisti da monitorare, perseguitare, arrestare. Nulla di nuovo, dunque.

Quel che ci turba, stavolta, non è tanto la perfida macchinosità di chi ha deciso di arrestare Alessio, bensì il carattere pretestuoso di questa “operazione”, l’apparente “normalità” con cui hanno agito, l’accanimento tutto ideologico nei confronti della polisportiva Assata Shakur. È una strategia, quella adottata in questo episodio, che rievoca in modo sinistro le peggiori stagioni nere della storia di questo Paese: la caccia alle streghe, i reati associativi, l’emergenza, la legge Reale, l’uso strumentale della legislazione punitiva sugli stadi di calcio, la volontà di annientare le persone e i movimenti in quanto sul piano “psichico”, potenzialmente  sovversivi. Di solito ci attaccano quando siamo nelle piazze, oppure ci vengono a prendere mentre dormiamo nei nostri letti. Se il trattamento riservato ad Alessio sarà riprodotto da altre questure (speriamo di no), avremo la conferma che è in atto un nuovo grave tentativo di colpirci negli affetti, nei simboli e in quanto di costruttivo andiamo realizzando nel sociale.

Sappiano, questi signori, che nessuna squadra anticrimine e nessun ufficio di polizia politica riusciranno mai a fiaccare il nostro cammino.

Giù le mani da Alessio. Ancona libera!

Associazione Coessenza

Cosenza