foto di Nicolo' Lanfranchi
Cuba
in Between vuole essere un inizio. Un progetto nato per caso nel maggio
del 2010, al mio primo viaggio nella terra della Revolucion e degli
Orichas.
Senza grandi pretese antroposociologiche, e' un racconto
sullo stile di Calvino e delle sue "Citta' Invisibili". Come Marco Polo
riportava al Kublai Kan luoghi forse mai visti davvero che evocavano
alla mente atmosfere di una sola grande citta' nei ric...ordi
e nell' anima di ognuno di noi...cosí ho cercato di addentrarmi in
questo ambiente della memoria, del sogno, dell' utopia. Citta' ideale o
non proprio, da decostruire e ricostruire nel puzzle che ormai esiste
tra me e il mondo.
(Nicoló Lanfranchi, fotogiornalista)
Una
Cuba riflessiva fatta di visi e spazi illuminati dal colore. Una Cuba
intensa dove emergono sguardi densi di umanitá e dignitá e luoghi
insolitamente silenziosi. La visione di questo lavoro porta a
soffermarsi su ogni scatto per assorbirne l´intensitá.
(Chiara Spat, fotoeditor di Grazia)
Fotografare
Cuba è un rischio. Il cliché è in agguato in ogni calle di Habana
Vieja. E’ una trappola, insidiosa, in cui Nicolò Lanfranchi non è
caduto. Le sue immagini sono appunti di un viaggio alternativo, che
scansa di proposito i territori dell’immaginario convenzionale (o li
rivisita da angolature sbieche) per addentrarsi nel labirinto e nelle
contraddizioni della società reale.
Il suo obiettivo coglie - come
di sfuggita - frammenti di vita quotidiana, penombre di interni, oggetti
e atmosfere dimesse. Si sofferma su scorci laterali e a prima vista
marginali, che però svelano uno stato d’animo e cercano di penetrare lo
schermo che divide le cose dal loro significato, l’apparenza da una
realtà che a Cuba è spesso difficile da avvicinare e da afferrare.
(Giovanni Porzio, reporter)
L'osservazione
si sofferma sulla vita quotidiana, colta all'esterno, nelle strade,
tessuto connettivo di un paese che accoglie e riassorbe i suoi abitanti
restituendoli a un flusso naturale, quasi organico, in cui le
sospensioni e le pause hanno la stessa cittadinanza delle azioni. Le
immagini accennano gesti, con garbo e delicatezza, senza conclamarli,
tenendosi sempre un passo indietro rispetto all'iconografia più classica
e diffusa su questo paese.
(Emanuela Mirabelli, fotoeditor di Marieclaire)
Un
reportagista ispirato, attento, capace di descrivere una vita lontana
da quella levigata che ci rassicura alle nostre latitudini. (...) Ci
sono le immagini dinamiche sul lungomare Malecon, con gli studenti in
fuga da un’onda che scavalca la massicciata. In parallelo ci sono
immagini in un bianco e nero speciale, definitivo, che esalta le
asimmetrie architettoniche nella skyline dell’Avana e trasmette
all’osservatore un senso di sospensione della capitale: idealmente, ci
si legge quell’attesa di cambiamento politico e sociale ormai
inevitabile sull’isola. Ecco, sento che questa fotografia ha acquistato
il “tocco magico” o, se si preferisce, la sua maturità, fatta di
rispetto della situazione che sta documentando e di sostanza e
profondità dello sguardo. Basta uno, al massimo qualche scatto, per
avvicinare realtà sideralmente distanti, che ci parlano subito della
loro essenza. Che l’obiettivo di Nicolò, grazie a questa magia, ci possa
portare ancora più lontano.
(Mauro Querci, caporedattore centrale di Flair)
Per
me la Cuba di Nicolò Lanfranchi è soprattutto quella di Calle G, una
lunga (e tormentata) strada periferica, diventata in questi ultimi anni
il luogo di incontro privilegiato per i giovanissimi di L'Havana. Qui ci
vengono a suonare ma soprattutto a parlare di tutto quello che passa
loro per la testa: un facebook non virtuale (internet è ancora un
privilegio di pochi) dove le persone si incontrano e cercano di capire
insieme la realtà che li circonda. Lo stesso spirito che Lanfranchi ha
dimostrato verso i suoi soggetti. Con i suoi ritratti ci rivela una
generazione inedita, sfuggente, vicina più agli adolescenti di Gus Van
Sant che ai ballerini di salsa ad uso e consumo del turista più
superficiale.
(Marco Finazzi, fotoeditor di Vanity Fair)
presso
Open Mind Gallery
via Dante 12
Milano (MI)
vernissage
9 dicembre 2010, h 18.30
orari
Lunedi 15:30 - 19:00
da Martedi a Sabato 10:00 - 13:00 / 15:30 - 19:00
Domenica e Lunedi mattina chiuso
biglietti
ingresso libero
a cura di
Ryuichi Watanabe
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
tel: +39 0289011338
fax: +39 0289011338
[email protected]
www.openmindgallery.it
www.nicolanfranchi.com
mostra fotografica personale di Nicoló Lanfranchi
Cuba in between
inaugurazione 9 dicembre h 18.30 presso la galleria Open Mind, a Milano. fino al 29 gennaio 2011
22 / 11 / 2010