Sovranità Alimentare

Da Genova 2001 a Krems 2011: il lungo cammino del movimento europeo per la Sovranità Alimentare

Utente: lagenga
22 / 7 / 2011

Se oggi l'affermazione di Weldell Berry 'Mangiare è un atto agricolo' è diventata patrimonio comune della società civile, così come il concetto di sovranità alimentare – due parole nelle quali si raccoglie un’agenda di ricostruzione di politiche agricole e alimentari attente al diritto al cibo, agli equilibri ambientali, all’autonomia decisionale, al valore delle comunità – ciò si deve ad un percorso lungo oltre dieci anni e che ha mosso i suoi primi passi proprio a Genova 2001”. Così Cristina Grandi, Presidente del Consiglio Direttivo Federale di AIAB, torna sull'esperienza del G8 di Genova e dei movimenti che si diedero appuntamento nel 2001, animando le piazze tematiche della città e riempiendo di contenuti un vertice tra 'grandi' che altrimenti sarebbe restato al chiuso dei 'palazzi' e sarebbe stato ricordato solo per la brutalità della repressione e per l'uccisione del giovanissimo Carlo Giuliani.

A Genova 2001, o meglio a piazza Rossetti, infatti, aminò l'AIAB lo spazio dell'AltrAgricoltura inisieme all'AMAB (Liguria Biologica), all'Associazione Michele Mancino, ARI e con l'adesione di Greenpeace, Legambiente, VAS, WWF e altri ancora. Una piazza tematica dedicata all'ambiente, all'agricoltura sostenibile e di qualità, biologico innanzitutto, e al consumo critico, equo e solidale. Ma soprattutto una piazza in cui per la prima volta movimenti, associazioni e cittadini hanno iniziato a riflettere in forma collettiva sul cibo inteso non come merce, bensì come diritto fondamentale.

Genova 2001, e per l'altragricoltura e la sovranità alimentare piazza Rossetti, è stata una tappa fondamentale nel percorso che ha portato l'Europa verso i successivi Forum sociali e verso l'appuntamento di Nyéléni: il forum tutto europeo sulla Sovranità Alimentare – spiega Alessandro Triantafyllidis, presidente AIAB Liguria -. Perché a piazza Rossetti, per la prima volta, ha preso forma un movimento collettivo di interesse verso un modello di agricoltura alternativo a quello dell'agri-industria, fatto di piccoli produttori e biologico, nonché verso il concetto di sovranità alimentare, lanciato contro l’inclusione di cibo e agricoltura nei processi di liberalizzazione del WTO”.

Proprio su questi temi, a Genova 2001, società civile e movimenti italiani ebbero l'opportunità di incontrare e confrontarsi con i leader dei maggiori movimenti contadini stranieri, come Bové (Confédération paysanne ), Nicholson (La Via Campesina), Dos Santos e Vieira. E non è un caso se di lì a pochi anni si costituirà il Coordinamento Europeo di Via Campesina, Bové diverrà Europarlamentare e anche le associazioni italiane, come AIAB, aderiranno al movimento internazionale de La Via Campesina. A distanza di dieci anni si confronteranno sui medesimi temi e metteranno a punto strategie comuni di azioni anche gli oltre 600 delegati provenienti dal oltre 40 Paesi che si sono dati appuntamento a Krems, dal 16 al 21 agosto, per il Forum Nyéléni Europa sulla Sovranità Alimentare.