Da Taranto a Padova:no a misure cautelari, libertà di movimento per tutti gli studenti!

26 / 5 / 2011

Le compagne e i compagni del centro sociale Cloro Rosso di Taranto esprimono la più totale solidarietà ai sei ragazzi vittime di misure cautelare a Padova.

Nel constatare, ancora una volta, quanto ad ampiezza e maturità delle mobilitazioni, come quelle che hanno caratterizzato la vita politica e sociale del'intero paese lo scorso autunno, corrispondano misure repressive dal chiaro stampo intimidatorio, ribadiamo l'assoluta legittimità delle contestazioni dentro ed oltre le facoltà di tutta Italia, e l'assoluta attualità ed urgenza delle rivendicazioni praticate durante le stesse mobilitazioni.

La lotta contro lo smantellamento dell'impianto di formazione pubblica, le mobilitazioni contro il governo Berlusconi, la necessità di far pagare la crisi a chi l'ha causata sono tematiche che percepiamo come assolutamente decisive per le nostre vite, ogni giorno, e la scelta di colpire qualcuno, a fronte di mobilitazioni dell'ordine delle decine e decine di migliaia di persone, non può che essere classificata come l'ennesimo aberrante teorema costruito per provare a dividere, frammentare, disunire.

Appare assolutamente intollerabile anche la scelta di colpire, scientificamente, chi - studente fuorisede e/o lavoratore precario - è costretto a spostarsi anche e soprattutto perchè le città di provenienza non offrono adeguata formazione e/o possibilità lavorative.

La nostra risposta non può che essere la totale vicinanza a chi è vittima di misure cautelari di stampo medievale, con l'aberrante messa al "bando" dalla città e il confinamento. Tematica, quella del confinamento forzato, insopportabile anche per la circostanze per la quale alle donne e agli uomini viene - arbitrariamente e pretestuosamente - impedito di spostarsi ed invece la medesima sorte non viene mai praticata per merci e capitali.

Percepiamo ancora una volta presente la tematica del confinamento e, con la stessa rabbia e la stessa indignazione con la quale abbiamo lottato per il diritto dei migranti Tunisini a potersi spostare dalla simil-prigione di Manduria,  continueremo a praticare, qui e ovunque, per i compagni denunciati e per noi, non solo le stesse tematiche dello scorso autunno, ma pensiamo che sia arrivata l'ora, non più posticipabile, di un'ampia riflessione collettiva sui rapporti tra movimenti, libertà di circolazione delle donne e uomini e spazi di agibilità democratica.

 

Centro Sociale Cloro Rosso Taranto

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