breve nota-racconto sul 14 dicembre

Dalla provincia profonda all'assalto del potere

16 / 12 / 2010

a noi che non ci rappresenta mai nessuno

nelle strade del mondo cospiriamo fitto

vedi che si guadagna a non rigare dritto:

che è nostro il cielo e il mondo intero

chi riuscirà mai a metterci un freno? "

un'intesa perfetta - Assalti Frontali

gioia/rabbia/ribellione: vita!

Il teatrino delle note stampa e delle dichiarazioni di telepredicatori, radical chic e giustizialisti vari mi fanno tornare in mente le parole di Sallusti ad exit quando dava del "fallito" ad un ipotetico 37enne che non riesce ad aver casa e lavoro.

Le parole di Sallusti, del berlusconiano Sallusti, sono simili se non uguali a quelle che sentiamo pronunciare da queste super star televisive con patente di antiberlusconità esclusiva, nei confronti di una generazione che si è ribellata con radicalità.

Tutt* sappiamo che non dobbiamo aspettarci nulla da chi difende i magistrati che processano un'intera generazione ribelle (vedi voce Caselli - nota processo rewind), lo sappiamo bene perchè c'è scritto nei nostri striscioni e nei nostri cartelli "non ci rappresenta nessuno", sappiamo altrettanto benissimo che dai giornali che vendono in allegato manette per mandare in carcere tutt* questa generazione non ha nulla da spartire.

Altresì, vediamo scrivere dagli stessi, report sulle rivolte in Grecia, in Francia, in Inghilterra e in Spagna; quelle rivolte non vengono classificate come atti teppistici e violenti ma come "esasperazioni provocate dalla crisi economica e sociale". !?! C'è qualcosa che non quadra!

Perchè in Italia non si respira un clima di esasperazione sociale? bah! non sarò un' intellettuale ma non mi par proprio!

La gigantesca manifestazione di martedì 14 dicembre è stata popolata da lavoratori e lavoratrici, studentesse e studenti, popolazioni in lotta (terzigno, terremotati aquilani), precari e precarie, tutt* sapevano che dovevamo assediarli, tutt* sapevano che in quella straordinaria giornata dovevano vibrar in aria i sanpietrini della degna rabbia, tutt* sapevano e tutt* c'eravamo. Tutt* avevamo in volto il sorriso, nessun volto di paura...per una volta ad aver paura sono stat* loro, governanti e annessi servi. Tutt* avevamo in mente la frase del celebre film-libro V - per vendetta "Non sono i popoli a dover aver paura dei propri governi, ma i governi che devono aver paura dei propri popoli".

Io con la mia comunità ribelle sono partito alla volta di Roma con i Pulman organizzati dalle/dagli universitar* torinesi; nel piccolo, le mie sorelle e i miei fratelli che con me hanno condiviso questa esperienza sono la riproposizione di quello che c'è stato a Roma anche durante gli scontri. C'era di tutto, figli del popolo (come ironicamente chiamiamo i nostri fratelli e i nostri compagni dei quartieri periferici), cassaintegrate/i, precari/e, universitari e studenti medi e ovviamente diversi attivisti con cui ho condiviso molto.

Mi fa ridere e mi fa incazzare pensare che qualcuno possa scrivere e pensare che noi siamo la continuazione del movimento del '77, vaglielo dire ad un nostro fratello "figlio del popolo" chi cazzo sono gli autonomi, gli operaisti, Toni Negri, Piperno e Scalzone...

Quello che si è prodotto a Roma in P.za del Popolo era un mix di rabbia, indignazione e gioia...e non c'erano avanguardie di nessun genere; avete presente i report delle contestazioni inglesi che parlavano di ragazzi delle periferie londinesi in prima linea negli scontri a suon di dubstep?...ecco, in salsa italiana e senza dubstep abbiamo visto una cosa simile.

Molt* non sapevano a che cosa servissero i limoni, come si gestiva un cordone o come ci si procurava i sanpietrini, molt* l'hanno fatto per la prima volta, anzi, per molt* è stata la loro prima manifestazione. Appunto una manifestazione di rabbia e indignazione.

Come ha scritto uno dei miei romanzieri preferiti di libri noir, Sandrone Dazieri, dalle colonne del Sole24Ore, non sono quelli delle generazioni passate a dover indicare la strada a questa nuova generazione: anche perchè non è che le generazioni passate abbiano vinto! eh! diciamocelo francamente!

Ma oltre ai sentimentalismi e alle assurde invettive degli "antiberlusconiani che parlano lo stesso linguaggio del berlusconismo" si è aperto un vero e proprio spartiacque. Una rivolta che agisce dentro lo spazio fisico, sociale e politico europeo.

Se avessimo dovuto dar retta alle dirigenze sindacali e alla Camusso potevamo aspettare anni luce; da più di un mese ormai ci sono conflitti e blocchi in ogni dove, abbiamo paralizzato il paese dal nord al sud, dai centri metropolitani fino alle province profonde. Abbiamo generalizzato il conflitto; dai luoghi di lavoro, dalle scuole e dalle università lo abbiamo spostato nella società. Lo abbiamo fatto riuscendo a comunicare con tutte le altre situazioni in lotta in giro per l'Europa. Ma questo non ci basta, dobbiamo andare avanti.

Dobbiamo andare avanti perchè la sfiducia dobbiamo dargliela tutti i giorni e non solo a B&B (Berlusconi e Bersani...per semplificare il quadro...anche se tutti sono coinvolti dalla nostra sfiducia da Fini passando da Di Pietro) ma anche e soprattutto alla banca centrale, ai piani di austerity e all'Europa del capitale finanziario.

Scusate, ora devo andare...dobbiamo dare il benvenuto in Italia ad un nostro fratello che studia a Londra e verrà a parlarci della sua esperienza dentro le rivolte universitarie londinesi!

'nnamo! daje! spigne ancora!

salvatore midolo - pirati delle risaie, vercelli

ps. scrivendo questa breve nota mi sono venute in mente le immagini degli studenti inglesi che hanno assaltato il partito conservatore, immagini funky...e qualcuno ancora ci vuole dare una identità vecchia che proviene da altre generazioni...non avete proprio capito nulla!